Gli allevamenti intensivi prosperano sempre di più e, con loro, aumenta anche la crescita di animali ibridi commerciali che riescono a fornire il 67% della produzione di carne e il 55% di quella di uova.
Queste nuove razze stanno, però, minando la vita di alcuni polli autoctoni italiani: solo quattro razze – Bionda Piemontese, Livorno, Padovana e Polverara – si salvano dal rischio estinzione.
Per cercare di salvaguardare queste specie è nato un nuovo progetto, grazie all’associazione degli Atenei italiani, impegnati da anni nella conservazione di biodiversità in avicoltura attraverso il mantenimento diretto di popolazioni di razze autoctone.
Il progetto di conservazione dei polli italiani
Il progetto è già alla seconda edizione; la prima “Tutela della biodiversità nelle razze avicole italiane – TuBAvI” si è svolta del 2017 al 2020, mentre la seconda “Tutela della biodiversità nelle razze avicole italiane: approfondimenti e monitoraggio – TuBAvI-2” è partita nel 2021 e si concluderà nel 2024.
TuBAvI e TuBAvI-2 sono stati finanziati dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e sono dedicati entrambi alla salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio genetico avicolo italiano, rappresentato da molteplici risorse genetiche autoctone presenti da sempre nel nostro Paese.
Tramite diverse azioni programmate, i ricercatori che guidano i progetti cercano di fornire nozioni e nuovi strumenti che possano promuovere le tecniche in situ ed ex situ in vitro per mantenere la biodiversità nel patrimonio avicolo italiano.
La prima Criobanca Italiana del Seme delle Razze Avicole Autoctone
Gli addetti ai lavori sostengono: «Come il suo predecessore TuBAvI, e in accordo con gli obiettivi del PSRN (Programma di Sviluppo Rurale Nazionale) il progetto vede tutti lavorare fianco a fianco per la tutela della biodiversità e del patrimonio avicolo italiano, importante serbatoio di biodiversità in uno scenario di cambiamento ambientale. Il sistema di allevamento delle razze locali, estensivo e quindi più sostenibile, è percepito infatti come più rispettoso del benessere animale e dell’ambiente rispetto all’allevamento industriale intensivo».
Per ottenere una eccellente conservazione genetica di polli e tacchini autoctoni, il team di ricercatori coordinato da Silvia Cerolini ha costituito la prima Criobanca Italiana del Seme delle Razze Avicole Autoctone, ovvero un centro di stoccaggio di dosi di materiale seminale nelle tre sedi individuate dell’università di Milano (Lodi), Università del Molise (Campobasso), Centro Genetico di ANCI (Volturara Appula, Foggia).
«Un risultato importante che segue a una serie di attività quali la valutazione della variabilità genetica di ben 23 razze autoctone – che costituiscono la quasi totalità delle razze incluse nel Libro Genealogico delle Razze Avicole Autoctone – e per buona parte di esse, la loro caratterizzazione fenotipica» affermano gli scienziati.
Anche il gruppo del Dipartimento di agraria dell’università di Firenze (DAGRI) con a capo Arianna Buccioni, ha fatto enormi passi avanti grazie a ricerche e attività di tutela che hanno portato all’iscrizione del pollo Mugellese nel repertorio delle razze toscane.
«Un traguardo fondamentale in quanto rappresenta non solo un riconoscimento del carattere locale di questa risorsa genetica e del legame storico con il territorio nel quale si è conservata nel tempo, ma anche la possibilità di distinguere tale razza da altre, mettendone in luce il grado del rischio di estinzione» sostiene la Buccioni.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com