Abilità numeriche rudimentali sono condivise da molte specie animali tra cui uccelli, pesci ed insetti, che – come afferma l’Accademico Linceo prof.Giovanni Berlucchi – si dimostrano capaci di quantificare, almeno approssimativamente, gli oggetti e gli eventi del proprio ambiente. Viene così smentita ad esempio la diffusa idea che i polli siano stupidi ed anzi si hanno indicazioni della capacità dei loro pulcini di applicare alla geometria la loro competenza numerica.
Allo studio delle basi biologiche della conoscenza matematica nell’uomo e negli animali è stato infatti dedicato l’incontro scientifico Brain and Mathematical Thinking che si è appena concluso all’Accademia dei Lincei 10 a Roma, nell’ambito della “Giornata Golgi”.
È noto che l’utilizzazione del numero come simbolo astratto è strettamente legata al linguaggio, un patrimonio cognitivo specificamente umano, almeno così come lo intendiamo, nella sua complessità non solo fonetica e rappresentativa (comune invece a tantissime specie) dietro la quale però esiste la capacità di esprimere concetti complessi, come appunto quello di “quantità”.
E di solito l’apprendimento della notazione numerica e del calcolo elementare avviene di regola grazie all’alfabetizzazione, l’insegnamento che associa il “far di conto” alla lettura e alla scrittura. Ma sappiamo anche da tempo che abilità numeriche rudimentali, indipendenti dal linguaggio, sono condivise da molte specie animali oltre a quella umana. Non solo bambini in età preverbale, ma anche mammiferi non umani, uccelli, pesci ed insetti si dimostrano capaci di quantificare almeno approssimativamente gli oggetti e gli eventi del proprio ambiente fisico, valutando la numerosità e l’ordinamento sequenziale degli elementi di piccoli insiemi. Questa competenza numerica è inscritta nel sistema nervoso in rapporto funzionale con i concetti intuitivi di spazio e tempo. Per esempio, la mente umana rappresenta spazialmente la serie dei numeri secondo una linea che procede dai numeri piccoli a sinistra a quelli grandi a destra.
Nelle otto interessanti relazioni del convegno, presentate da importanti esperti internazionali, sono state quindi esplorate le ultime frontiere sul linguaggio e la psicologia animale, in relazione con quella umana, proprio attraverso la sorprendente capacità di “far di conto” di molte specie animali.
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