È stata inaugurata al Natural History Museum di Londra la mostra Wildlife Photographer of the Year 2023 con le immagini premiate. I vincitori sono stati selezionati tra 49.957 candidature provenienti da 95 Paesi.
Il fotografo naturalista dell’anno è il fotografo subacqueo e biologo marino francese Laurent Ballesta, premiato per “The golden horseshoe”, un’immagine “ultraterrena” di un granchio a ferro di cavallo a tre spine accompagnato da un trio di caranghi gialli.
Il granchio a ferro di cavallo a tre spine è sopravvissuto per oltre 100 milioni di anni, ma oggi deve far fronte alla distruzione dell’habitat e alla pesca eccessiva di cibo e per il suo sangue blu, utilizzato per lo sviluppo di vaccini. Ma nelle acque protette dell’isola di Pangatalan, nelle Filippine, c’è speranza per la sua sopravvivenza.
Laurent è il secondo fotografo nei cinquantanove anni di storia del concorso a ricevere il premio Grand Title due volte. È stato premiato per la prima volta nel 2021 per la sua intrigante immagine di cernie mimetiche che escono da una nuvola lattiginosa di uova e spermatozoi a Fakarava, nella Polinesia francese.
Giovane fotografo naturalista dell’anno
Il diciassettenne Carmel Bechler, israeliano, è stato premiato come Giovane fotografo naturalista dell’anno 2023 per il suo “Owls’ road house”, un’inquadratura dinamica di barbagianni in un edificio abbandonato sul ciglio della strada. Questa fotografia ha così tanti strati in termini di contenuto e composizione.
I due vincitori del Grand Title sono stati selezionati tra i 19 sorprendenti vincitori di categoria, che mostrano la ricca diversità della vita sulla Terra.
Doug Gurr, direttore del Museo di Storia Naturale, commenta: «Oltre a suscitare assoluto stupore e meraviglia, le immagini vincitrici di quest’anno presentano prove convincenti del nostro impatto sulla natura, sia positivo che negativo. Le promesse globali devono passare all’azione per invertire la tendenza al declino della natura».
La mostra, recentemente ridisegnata, presenta anche video che mostrano l’impatto che può avere la fotografia della fauna selvatica e spunti di riflessione da parte dei membri della giuria, dei fotografi e degli scienziati del Museo per invitare i visitatori a difendere il mondo naturale.
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