In occasione della Pre-COP26 di Milano si è tenuto l’evento “Idrogeno everywH2ere – Come, dove, quando?”, organizzato da H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, Assolombarda e dal progetto europeo EVERYWH2ERE.
L’idrogeno è il vettore ritenuto cruciale per la transizione energetica non solo dall’Unione Europea ma anche dall’Italia. Sono 3,2 i miliardi di euro stanziati nel PNRR per la filiera idrogeno, un giro d’affari che entro il 2050 potrebbe avere un impatto di 40 miliardi di euro sul Pil e creare ben 500mila nuovi posti di lavoro.
Durante l’incontro sono intervenute aziende che hanno sviluppato i generatori a celle a combustibile pensati per alimentare eventi a zero emissioni nell’ambito di EVERYWH2ERE, il progetto europeo che installerà 8 gruppi elettrogeni “plug and play” con celle a combustibile di tipo PEM (4 da 25 kW e 4 da 100 kW ) nelle città europee. I partecipanti hanno presentato i loro migliori progetti sull’idrogeno, con un focus su tutti i temi più rilevanti per la filiera.
Alberto Dossi, Presidente di H2IT e Vicepresidente Assolombarda con delega alla Transizione Ecologica ha aperto i lavori: «La Transizione Energetica deve vedere le parti sociali coinvolte, privato e pubblico, e non è a costo zero, dovremo sostenere dei costi per riuscire a ripulire il nostro pianeta, proprio per questo c’è bisogno di un supporto legislativo chiaro e perdurante nel tempo e dall’altra parte di politiche di incentivi del decisore proprio per favorire l’immissione nel mercato di una filiera che produrrà sicuramente delle cadute occupazionali. Contestualmente alla Transizione Ecologica ci sarà sicuramente anche una sorta di transizione sociale, e qui deve essere fatta tutta nello stesso tempo per essere vincente, bisogna rendere veramente sostenibile la società e i cittadini. Che cosa ci aspettiamo dalla COP26? Certamente concretezza. Se la COP21 ha dato il via al processo di decarbonizzazione, ora sotto questo profilo l’Europa vuole essere leader nella produzione di energia pulita. Per questo motivo oggi l’idrogeno viene identificato come un vettore energetico imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di decabonizzazione dal 2030 fino al 2050. L’Europa anche qui sta tracciando un percorso molto chiaro: nel 2020 ha lanciato la Strategia europea dell’idrogeno, ma non solo come una soluzione chiave per la Transizione Ecologica, ma anche e soprattutto per dare un’opportunità di leadership tecnologica al tessuto industriale europeo nei confronti di un mercato globale che sta profondamente cambiando».
Oggi lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno assume un valore particolarmente significativo, in quanto il Paese possiede le competenze tecnologiche lungo l’intera catena del valore. Infatti, il panorama imprenditoriale risulta composto non solo da grandi player ma anche da PMI altamente specializzate che potranno intraprendere un percorso di sviluppo delle tecnologie da impiegare lungo l’intera filiera dell’idrogeno.
H2IT, che di recente ha tagliato il traguardo degli oltre 90 soci, quasi triplicati dal 2019 a oggi, ha sottolineato l’importanza di un quadro legislativo certo e semplificato e un piano di investimenti a lungo termine per sviluppare le infrastrutture e finanziare la ricerca e l’innovazione. Tutti elementi che H2IT ha portato all’attenzione delle istituzioni già a gennaio con il report “Strumenti di Supporto al Settore Idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia” (scarica qui il documento).
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