Da qualche tempo si discute sulla reale necessità, per noi uomini del XXI secolo, di mangiare grandi quantità di carne. Le proteine animali, infatti, sono viste da una fetta sempre crescente di popolazione come superflue e dannose.
Tuttavia, il consumo di carne ha avuto un ruolo cruciale nella nostra evoluzione determinando, in particolare, le caratteristiche del nostro viso.
Questo è quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature e condotta da Daniel Lieberman e Katherine Zink, ricercatori della Harvard University.
Secondo lo studio, infatti, il consumo di carne cruda avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella modificazione dei tratti somatici dei nostri antenati, il cui viso avrebbe col tempo assunto dimensioni più piccole e meno scimmiesche rispetto a quello dei primi ominidi, la cui dieta era per lo più vegetariana.
Il perché lo spiega Lieberman: «Ad un certo punto dell’evoluzione umana c’è stato un cambiamento: abbiamo iniziato a mangiare meno. Questa inversione di tendenza è stata resa possibile da due fattori: l’assunzione di cibo maggiormente nutriente e l’utilizzo di attrezzi di pietra per lavorarlo. La necessità di masticare per lunghi periodi è andata riducendosi e per questo i denti dei nostri antenati si sono fatti più piccoli. Se si osservano i grandi primati, infatti, si nota che questi passano fino a metà della giornata a masticare. In passato è stato così anche per gli ominidi».
Anche le dimensioni dello stomaco si sono via via sempre più ridotte. «A parità di calorie introdotte, la carne richiede meno sforzo masticatorio – ha concluso il ricercatore –. Il cambiamento ha iniziato a verificarsi quando il consumo di carne ha raggiunto un terzo della dieta quotidiana».
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