Quello che ancora mancava alla teoria dell’evoluzione di Darwin, quando venne presentata nel 1858, era una spiegazione di come venissero trasmesse le caratteristiche dei genitori ai figli. Lo scienziato inglese non venne mai a conoscenza dei primi studi di genetica di Gregor Mendel e la scoperta del DNA arrivò circa un secolo dopo la pubblicazione de L’origine delle specie.
Darwin propose, basandosi sulle conoscenze del suo tempo, la “teoria provvisoria” della pangenesi: i caratteri dei genitori venivano ereditati dai figli grazie alle “gemmule”, microscopiche particelle presenti in ogni parte dell’organismo, che sarebbero passate alla progenie tramite le cellule sessuali.
Darwin aveva ben chiari i limiti di questa ipotesi, dato che mancavano prove sperimentali a suo sostegno. E, sorprendentemente, fu proprio suo cugino, lo scienziato Francis Galton, il primo a dimostrare la sua erroneità. Tra il 1869 e il 1871, Galton effettuò una serie di trasfusioni tra ceppi di conigli di colore diverso per verificare se ci fosse un passaggio di informazioni tramite le “gemmule” del sangue. Se ciò fosse avvenuto tra i figli dei conigli bianchi si sarebbe potuto trovare qualche individuo nero e viceversa. Ma questo non accadde.
Francis Galton, però, non fu solo quel personaggio che “sbugiardò” il suo ben più celebre cugino, anche se su un’ipotesi secondaria. Fu uno studioso poliedrico che riuscì ad eccellere in diverse discipline. Fu un esploratore e un geografo, e grazie ai suoi viaggi fornì ai cartografi importanti informazioni su remote regioni dell’Africa sudoccidentale. Portò grandi contributi alla scienza statistica e si interessò in particolare della sua applicazione alle caratteristiche fisiche umane: per questo motivo è considerato uno dei padri della biometria. Compì approfonditi studi sulle impronte digitali e favorì il loro utilizzo in ambito giudiziario e investigativo.
L’unica “macchia” della sua carriera fu favorire il successo dell’eugenetica, la scienza che si prefissava un miglioramento genetico dell’umanità tramite la selezione biologica. Dottrina che, purtroppo per Galton e le sue buone intenzioni, portò all’avvento delle leggi razziali e di molte altre atrocità compiute dal Nazismo pochi decenni dopo la sua morte, sopravvenuta nel 1911.
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