L’Assemblea plenaria del Parlamento europeo ha approvato con 54 voti di margine la Nature Restoration Law, la legge europea sul ripristino della natura, che fissa l’obiettivo di ripristinare la naturalità in almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione Europea entro il 2030 e tutti gli habitat in cattive condizioni entro il 2050.
«Definire storico questo momento non è affatto eccessivo. L’Europa si dota di una legge senza precedenti per rigenerare gli habitat naturali e gli ecosistemi di tutto il continente. È la cosa più importante accaduta nell’Unione Europea, sotto il profilo naturalistico, assieme alle direttive Uccelli e Habitat» dichiara la Lipu commentando il voto del Parlamento europeo.
Riportare gli habitat in buone condizioni
Oggi circa l’80% degli ambienti naturali in Europa versa in cattive condizioni. La Nature Restoration Law prevede una serie di azioni per il ripristino di habitat ed ecosistemi, dalle zone umide ai fiumi, dal mare alle foreste e alle aree agricole, oltre che agli ambienti urbani, con un un’opera di ripristino e un principio di non deterioramento che riguarderanno l’intero territorio dell’Unione. In linea con le indicazioni del Parlamento, i Paesi dell’UE dovranno dare priorità alle aree Natura 2000 fino al 2030. Una volta riportati gli habitat in buone condizioni, i Paesi dell’UE dovranno garantire che non si deteriorino di nuovo.
La legge sul ripristino della natura contribuirà anche a raggiungere gli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità.
Interventi anche per fiumi e aree urbane
La legge richiede anche che si ottengano trend di crescita positivi per diversi indicatori riguardanti gli ecosistemi forestali e la piantumazione di tre miliardi di alberi. Gli Stati membri dovranno anche ripristinare almeno 25.000 km di fiumi, ricostruendo il loro libero corso d’acqua naturale e garantire che non vi sia una perdita netta nella superficie totale nazionale di spazio verde urbano e di copertura arborea urbana.
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