Una celebre fiction recava il titolo “E non se ne vogliono andare”, focalizzando il rapporto (molto comune al giorno d’oggi) dei figli che temporeggiano a diventare indipendenti, preferendo vivere sotto lo stesso tetto dei genitori. Ebbene a volte questo succede anche con gli animali.
I giovani dei piccioni, per esempio, anche una volta in grado di procurarsi il cibo da soli, assillano gli adulti inseguendoli ovunque e non dando loro tregua con nuove richieste di cibo e per allontanare gli invadenti figli si arriva quasi allo scontro fisico. Non pensavo che potesse succedere anche con i picchi. La situazione di cui sono stato testimone mi ha meravigliato davvero.
Un maschio di picchio verde era intento a fare un bagno in una piccola pozza d’acqua, quando un giovane che presumo fosse uno della sua prole, arrivò sulla riva pigolando come un pulcino e dopo buffi tentativi entrò in acqua accanto al genitore. Il picchio verde, molto infastidito, uscì dalla pozza per lisciarsi le penne su un ramo basso, ma il giovane non desistette dal desiderio di rimanere accanto all’adulto appoggiandosi sullo stesso ramo con aria di chi non ne vuole sapere di allontanarsi. A quel punto il maschio volò su una roverella proprio vicino al mio capanno e l’inseguito e il pedinatore iniziarono una buffa traiettoria a spirale lungo il tronco principale dell’albero. Iniziai a scattare a raffica sperando in un’immagine decente, alternando l’inquadratura orizzontale a quella verticale. All’improvviso un colombaccio arrivò pesantemente alla pozza d’acqua con sordi battiti d’ala. I due picchi, spaventati, volarono nella macchia, stavolta in direzioni diverse. In seguito alla pozza venne sempre il giovane, mentre dell’adulto più nessuna traccia. Che avesse cambiato bosco?
Come è stata scattata la foto
Ho scattato con Nikon D500 e obiettivo VR 70-200 f/2,8 FL; dati di scatto: 1/125 sec, F/3,5, ISO 1800.