Il ricordo del mio primo incontro con un capodoglio è così profondo che posso ancora riviverlo nei dettagli, se chiudo gli occhi.
Come spesso accade con le balene è stato solo un attimo: un giovane esemplare è passato al mio fianco senza sforzo apparente, dandomi appena uno sguardo prima di scomparire nel blu. Per lui non ero molto più che una piccola curiosità in mezzo all’oceano, ma per me l’emozione fu fortissima. E così, come fotografo subacqueo, ho deciso di saperne di più.
Meno di un anno dopo, nelle acque tropicali dell’isola di Dominica, nei caldi mari dei Caraibi, ho avuto modo di conoscere Scar. Si tratta di un giovane capodoglio di circa 10 anni che ha familiarizzato con gli umani dal momento in cui è nato. Andrew Armor, la mia guida durante quelle immersioni, e i ricercatori che lavorano nell’area, ritengono che l’amichevole Scar sia l’individuo che in qualche modo ha “favorito” gli incontri tra gli uomini e gli altri capodogli residenti a Dominica.
Così oggi le acque attorno all’isola ospitano una popolazione di cetacei piuttosto confidente con i subacquei. I capodogli sono animali sociali e spesso si radunano in piccoli gruppi in superficie: ho approfittato di questa situazione e di una visibilità strepitosa per realizzare le foto del servizio.
Nonostante la loro immensa taglia, i capodogli non sono soggetti semplici da cogliere. Non prestano molta attenzione all’uomo e questo può essere un problema: è necessario essere sempre pronti a pinneggiare rapidamente per levarsi di torno. In questo contesto le indicazioni della guida sono essenziali e vanno seguite scrupolosamente.
Eric Cheng, fotografo e autore
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