IMPRESSIONI
Il giardino
Il calice del giglio vizzo cade
Intorno all’asta di polvere d’oro,
E dai faggi che sorgono sul prato
L’ultima colombella tuba e chiama.Il croco leonino in ricca veste
Pende nero e avvizzito dallo stelo,
E sul viale battuto dal vento
D’ora in ora si spargono le foglie.I candidi ligustri si dissolvono
In un nembo di petali nevosi:
Le rose si sparpagliano sull’erba
Come brandelli di seta scarlatta.
Questa poesia di Oscar Wilde, composta in gioventù, è la prima di due componimenti che rientrano insieme sotto il titolo di Impressioni. E le impressioni che sorgono da questi versi sono molte e nella loro semplicità rivelano un’osservazione serena e pacifica del mondo naturale.
Il tutto sembra una tavolozza pronta a distribuire i colori che stanno per occupare l’atmosfera; il calice del giglio cade e le foglie si spargono sul viale e l’autunno mostra così di essere arrivato.
Noi sappiamo che dopo l’inverno la Natura ci regalerà nuovamente la vita, ma ciò non significa che il resto è nulla. E tutto ha una funzione, un motivo, fosse anche solo per godere della bellezza che viene offerta, perché le rose che cadono, non cadono e basta, ma «si sparpagliano sull’erba /Come brandelli di seta scarlatta».
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