I rapaci notturni sono dei formidabili cacciatori: hanno una vista perfetta per l’oscurità, un udito sopraffino e, soprattutto, un volo silenzioso, praticamente impercettibile.
La capacità di volare senza produrre alcun rumore – grazie all’eliminazione, quasi totale, di attrito – consente loro di poter piombare su un topolino senza che il roditore se ne renda conto. E tutto grazie a una peculiare conformazione morfologica, frutto di un lungo percorso evolutivo.
Aerei meno rumorosi grazie ai gufi?
Jaworski, ingegnere della Lehigh University in Pennsylvania, con il suo team sta studiando a fondo le caratteristiche del piumaggio dei rapaci notturni.
Lo scopo delle indagini è capire se la particolare morfologia possa essere sfruttata per migliorare l’efficienza di volo degli aeroplani e, nello specifico, possa attenuare il rumore dei jet in fase di atterraggio.
Il rumore che avvertiamo, infatti, è solo parzialmente prodotto dai motori dei veivoli, mentre la maggior parte del disturbo è generato dall’attrito dell’aria sulle ali.
Grazie ad alcuni studi condotti in galleria del vento si sta cercando di comprendere come poter applicare l’ingegneristico adattamento al volo del piumaggio dei gufi all’aerodinamica degli aerei.
Il piumaggio degli uccelli del resto ha ispirato più volte gli ingegneri. I flat dei jet, per esempio, hanno preso spunto dall’alula degli uccelli, il gruppo di penne che troviamo sul primo dito dell’ala di varie specie di uccelli.
Alcuni falchi riescono, infatti, ad avere una posizione di stallo che gli ornitologi chiamano “spirito santo”, proprio grazie a queste piccole penne disposte sul margine esterno delle ali.
Ali più morbide e flessibili
Oggi per “imitare” il volo silente dei gufi si pensa di agire sulle ali degli aerei rendendole più morbide e flessibili attraverso l’adozione di materiali speciali e porosi che durante alcune fasi di volo e atterraggio possano ridurre fino a 10 decibel il rumore prodotto.
Questa trasformazione sulla quale lavora la Lehigh University in Pennsylvania è molto interessante perché, se si riuscirà ad applicarla, potremo avere un miglioramento sensibile nella riduzione dell’inquinamento acustico provocato dagli aerei.
Le difficoltà principali sono insite nella rigidità delle ali degli aeroplani ma se gli ingegneri hanno saputo trasformare l’aula degli uccelli nei flat possiamo ben sperare che qualcosa di interessante sarà inventato.
Presto avremo aerei che copiano il volo dei falchi e dei gufi? Del resto Albert Einstein lo aveva già detto: “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”.
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