Un antico cimitero adibito alla sepoltura degli animali domestici è stato rinvenuto a Berenice, in Egitto. A scoprirlo, il team di archeologi guidato dal professor Steven Sidebotham dell’Università del Delaware.
Il cimitero risale al 75-150 dopo Cristo e rappresenta uno scavo unico nel suo genere, sia per la numerosità delle tombe rinvenute che per la datazione.
«Cimiteri di questo tipo sono molto rari – ha spiegato Marta Osypinska, ricercatrice dell’Accademia Polacca delle Scienze che ha condotto le analisi sulle mummie -. Tuttavia, l’inumazione di animali era una pratica molto comune anche durante l’epoca Romana».
Cimitero per gli animali domestici
Il cimitero era certamente un luogo di sepoltura per animali domestici. Lo testimonia il fatto che gli animali rinvenuti non sono stati uccisi, né soffrivano di particolari malattie al momento della morte.
Inoltre, accanto agli scheletri di due gattini sono state trovate i resti di un monile in madreperla e altri gatti, invece, avevano ancora al collo i propri collari. «La credenza che i gatti, un volta morti, venissero mummificati è vera solo in parte – ha aggiunto la Osypinska -. La mummificazione avveniva all’interno di contesti celebrativi e religiosi. Questo, invece, è un luogo di sepoltura per gli animali domestici».
Società multiculturale
Il fatto che all’interno del cimitero di Berenice siano stati trovati anche resti di cani indica che quella egizia era una società multiculturale. «La pratica di inumare i cani è tipicamente romana – ha aggiunto l’archeologa -. Berenice è una città portuale e questa pratica riflette il fatto che diverse culture si sono incontrate e hanno convissuto assieme lungo le coste del Mar Rosso».
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