La giornata inaugurale di Ecomondo e Key Energy 2021, fino a venerdì 29 ottobre nel quartiere fieristico di Rimini, ha ricevuto il saluto del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che ha inviato un messaggio ai rappresentanti degli oltre mille brand presenti: «Qui il punto di riferimento per l’intero comparto verde».
È qui, infatti, che s’incontrano i protagonisti di un fitto calendario con 220 convegni scientifici e di politica economica sui temi dell’economia circolare e delle energie rinnovabili.
«Voi siete in prima linea a realizzare la transizione ecologica. Voi renderete possibile questo complesso cambiamento della manifattura, della gestione energetica, della mobilità, del ciclo del rifiuto e della circolarità che dovranno creare un’Italia ancora più competitiva, sperabilmente leader in un mondo capace di produrre ricchezza senza distruggerne, di assicurare un’alta qualità di vita a tutti con un modello di sviluppo per il pianeta e non a spese del pianeta» ha continuato il ministro Cingolani.
La giornata inaugurale di Ecomondo è proseguita con l’apertura della 10a edizione degli Stati Generali della Green Economy, in cui Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, ha illustrato la Relazione 2021 sullo stato della Green Economy in Italia.
Roadmap al 2030 per fare dell’Italia una locomotiva europea della green economy
La green economy italiana può fare nel prossimo decennio un grande passo in avanti grazie alla decarbonizzazione e all’economia circolare. L’Italia ha le carte in regola per diventare una delle locomotive europee della green economy.
Questi sono i temi al centro della decima edizione degli Stati Generali della green economy, la due giorni nella cornice di Ecomondo-Key Energy, con uno sguardo rivolto alle sfide dei prossimi 10 anni.
La due giorni green è organizzata dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e la Commissione europea e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Ecco cosa prevede la roadmap proposta dagli Stati Generali
- approvare una legge per la protezione del clima per aumentare il passo nelle misure per la neutralità climatica
- raddoppiare le rinnovabili dal 20 al 40%
- tagliare il consumo di combustibili fossili del 40% al 2030
- introdurre misure di adattamento
- coinvolgere attivamente le città nel raggiungimento dei target climatici
- valorizzare e sviluppare i potenziali dell’Italia per l’economia circolare e il riciclo vincolando almeno il 50% delle risorse del PNRR per sostenere progettazione e innovazione di processi produttivi e di prodotti in direzione circolare
- semplificare le procedure End of waste e promuovere l’impiego di materiali riciclati
- accelerare la decarbonizzazione dei trasporti aumentando gli investimenti per il trasporto pubblico locale, disincentivando l’uso dell’auto privata in città e approvando una legge quadro per la mobilità condivisa
- sostenere la transizione ecologica dell’agricoltura
- approvare la legge per la tutela del suolo
- migliorare la tutela e la valorizzazione del capitale naturale e recuperare i ritardi dell’Italia nella digitalizzazione per sostenere la transizione ecologica.
«L’Italia – ha dichiarato Edo Ronchi nella relazione introduttiva – non deve perdere questa occasione: deve puntare, con più decisione, a far parte delle locomotive europee della green economy. Vincendo la sfida della neutralità climatica con un’economia decarbonizzata e competitiva, capace di generare maggior occupazione e un miglior benessere, si costringerà così anche la Cina e gli altri paesi ritardatari, a inseguire. Ritengo giusto sollecitare la Cina, che è una superpotenza economica, alla Cop 26 affinché prenda maggiori impegni reali per l’attuazione dell’Accordo di Parigi, respingendo il suo tentativo di nascondersi dietro ai Paesi in via di sviluppo, per mascherare il suo disimpegno. […] Il successo della Cop 26 dipende dal consolidamento dell’alleanza dei Paesi che si tanno impegnando per la neutralità climatica, guidati dall’Europa e dagli Stati Uniti».
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