Per la prima volta nel corso dell’ultimo secolo uno stato ha superato la Cina per inquinamento: a sottrarre a Pechino il poco ambito record è stata l’India.
Lo rivela Greenpeace, che ha condotto una ricerca basandosi sulle immagini satellitari raccolte. La concentrazione di polveri sottili nell’aria è aumentata vertiginosamente, in particolare nella regione settentrionale del Paese, e a essere inquinate ora sono tanto le megalopoli, quanto le città di medie dimensioni.
La causa principale è l’utilizzo massiccio di combustibili fossili. Se negli ultimi anni la Cina ha invertito la tendenza riuscendo così a contenere l’inquinamento atmosferico, l’India non ha attuato nessuna strategia per limitare l’utilizzo di carbone.
I più colpiti sono i bambini
L’inquinamento da polveri sottili rappresenta la quinta causa di morte in India e i più esposti sono i bambini in età scolare. Secondo i dati raccolti da Greenpeace, infatti, il 35 % di essi ha già sviluppato problemi legati all’apparato respiratorio.
Si tratta, tuttavia, di una minaccia ancora sottovalutata: infatti, sono appena 39 le stazioni di monitoraggio dell’aria installate in India, contro le 1500 posizionate in Cina.
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