C’è un settore dove l’Italia è un’eccellenza nel quadro europeo: la raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio e di quelli in alluminio e il loro avvio al processo di riciclo. I consuntivi del 2019 lo confermano.
Nel caso dell’acciaio, questo è pari all’82,2% dell’immesso al consumo (superiore all’obiettivo dell’80% fissato per il 2030 dalla Direttiva Europea sull’Economia Circolare) e per l’alluminio è pari all’70% delle 73.400 tonnellate immesse sul mercato, cui vanno aggiunte 4.500 tonnellate di imballaggio sottile destinato alla termovalorizzazione.
Questi eccellenti risultati sono ottenuti grazie all’azione dei Consorzi, RICREA – il Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio – e CIAL – il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio.
Il riciclo dell’acciaio
Nel 2019 sono state riciclate 399.006 tonnellate (+3,1% rispetto all’anno precedente) di barattoli e scatolette, bombolette spray, tappi corona e capsule, latte, fusti, fustini in acciaio, pari al peso di circa 167 Atomium, il celebre monumento di Bruxelles.
Un traguardo importante raggiunto grazie all’impegno di tutta la filiera, a partire dai cittadini che ogni giorno differenziano correttamente gli imballaggi in acciaio, un metallo che viene riciclato all’infinito senza perdere le proprie intrinseche qualità. Nel dicembre 2019 è stato rinnovato l’Accordo Quadro ANCI-CONAI, lo strumento attraverso il quale il sistema consortile supporta i Comuni italiani nei costi per svolgere la raccolta differenziata.
Gli imballaggi in acciaio avviati al riciclo nel 2019 hanno consentito di risparmiare 1,4 TWh di energia primaria e 268.000 tonnellate di materia prima. Il valore economico della materia recuperata in un anno è di 39 milioni di euro.
Il riciclo dell’alluminio
L’Italia si pone tra le eccellenze a livello europeo per quantità di alluminio riciclato prodotto. Il conseguimento di una quota di riciclo del 70% è superiore agli obiettivi di raccolta e avvio a riciclo fissati per il 2030 dalla Direttiva Europea sull’Economia Circolare.
Questo risultato è vitale per un Paese la cui produzione di alluminio si basa al 100% sul riciclo ed è stato reso possibile grazie all’azione combinata di istituzioni, imprese, operatori, cittadini e comuni. In particolare, sono oggi oltre 5.406 (+232 rispetto al 2018) i Comuni e circa 46 milioni i cittadini attivi nella raccolta differenziata dell’alluminio con cui CIAL collabora, nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai, su tutto il territorio nazionale.
Il riciclo dell’alluminio ha consentito di evitare emissioni serra pari a 381mila tonnellate di CO2 e risparmiare energia per oltre 164mila tonnellate equivalenti di petrolio.
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