In Italia tira una brutta aria. A dirlo è l’agenzia europea per l’ambiente, che ha indicato il nostro Paese come quello maggiormente esposto all’inquinamento da Pm10.
«La salute dei cittadini dovrebbe essere una priorità dei governi, ma mancano ancora una serie di politiche di sistema per affrontarne le cause – ha detto il WWF in una nota -. In particolare, è necessario un provvedimento che assegni compiti e target alle singole amministrazioni e che sia integrato con le politiche di decarbonizzazione».
Il richiamo dell’Ue ha anche evidenziato come sia sempre più urgente un piano di trasporti e ambiente.
«Vanno previste sanzioni adeguate per chi si ostina a usare sistemi inquinanti – ha concluso il WWF -. Ripensare la mobilità di persone e merci deve essere una priorità».
Il caso Lombardia
Intanto, La Regione Lombardia ha reso noto che aggiornerà il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA), approvato nel 2013 e che, in questi anni, si è rivelato poco efficiente.
La decisione espressa dalla Giunta regionale accoglie, di fatto, la richiesta avanzata lo scorso dicembre da Cittadini per l’Aria Onlus e AIPI (Associazione Ipertensione Polmonare Italiana) Onlus, che hanno avuto anche il sostegno di ClientEarth, organizzazione legale europea non-profit.
«Il risultato ottenuto è importante perché il piano esistente ha da tempo dimostrato la sua inadeguatezza nel rispondere alle necessità di una regione a cui servono interventi più decisi», ha spiegato Anna Gerometta di Cittadini per l’Aria.
Cittadini per l’Aria e AIPI, infatti, avevano prima diffidato la Regione e, poi, di fronte alla mancanza di risposte concrete alla continua emergenza sanitaria determinata dall’inquinamento atmosferico, si erano rivolti al TAR della Lombardia.
«Siamo soddisfatti di questo cambio di rotta da parte della Giunta – ha commentato Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth, che segue il caso e anche altri procedimenti simili in Europa -. È un primo passo nella direzione giusta e ci auguriamo che non ci saranno altre esitazioni. Il nuovo piano deve essere adottato in tempi rapidi e contenere misure ambiziose. La salute dei cittadini lombardi non può più attendere e, adesso come prima, siamo pronti a difendere il loro diritto a respirare aria pura».
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