Se i macelli avessero pareti di vetro, saremmo tutti vegetariani
Così recitava Sir Paul in un celebre documentario. E nello stato di Israele ci stanno andando molto vicino: i mattatoi dovranno avere, per legge, telecamere a circuito chiuso che riprendano 24 ore su 24 tutto quello che accade all’interno. Le registrazioni, poi, saranno analizzate dal servizio veterinario del Ministero dell’Agricoltura, che segnalerà le eventuali infrazioni riscontrate.
La nuova normativa è stata fortemente voluta al Ministro Uri Ariel. «L’installazione degli impianti di videosorveglianza è un importante passo avanti nella tutela degli animali – ha detto il ministro dell’Ambiente –. Non abbiamo dubbi che questo sistema fungerà da deterrente verso gli abusi compiuti nei macelli ai danni degli animali».
E, in effetti, indagini anonime avevano portato alla luce la questione dei maltrattamenti all’interno dei mattatoi israeliani. Tutto era partito da un video girato all’interno di un allevamento avicolo. Gli addetti erano stati ripresi mentre lanciavano polli ancora vivi. Un caso che aveva scosso le coscienze dell’opinione pubblica dello stato mediorientale, e che aveva portato a indagini più approfondite di ciò che avviene tra le mura dei mattatoi.
Plauso della Peta
La nuova legge è stata accolta con favore dalla Peta, l’associazione animalista per il trattamento etico degli animali, che ha definito la decisione di Israele come un enorme passo avanti per la tutela e i diritti degli animali e una scelta compassionevole.
L’auspicio, secondo la Peta, è che il sistema di videosorveglianza migliori la condizione delle bestie nei mattatoi, anche durante i loro ultimi istanti di vita.
La macellazione in Israele
I precetti kasherut, vale a dire l’insieme delle norme che indicano ai fedeli quali sono i cibi permessi, richiedono che la carne sia macellata secondo uno specifico rituale. Il processo di uccisione – che è del tutto simile alla macellazione halal per i musulmani – non accetta lo stordimento preventivo dell’animale, il quale deve essere ancora cosciente al momento dell’uccisione. Inoltre, viene praticata la recisione della trachea e dell’esofago dell’animale per far defluire il sangue – considerato impuro – ma questo senza spezzare la colonna vertebrale poiché, durante la macellazione rituale, la testa dell’animale non deve staccarsi dal corpo. Solo così la carne sarà kosher, vale a dire lecita. Secondo le associazione animaliste, si tratta di un metodo crudele, che causa agli animali stress e grande sofferenza.
Infine, è bene ricordare che il Deuteronomio indica anche quali sono gli animali che è possibile mangiare: maiali, cavalli, conigli, lepri e crostacei sono considerati alimenti impuri.
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