“La Natura ci accoglie a braccia aperte, e ci invita a gioire della sua bellezza; ma noi temiamo il suo silenzio e ci precipitiamo nelle città affollate, dove ci ammucchiamo come pecore che fuggano da un lupo feroce.”
The voice of the Master
Kahlil Gibran
Come sempre Gibran non delude. La Natura è gioia, bellezza, accoglienza e soprattutto condivisione. Essa non è avara, non teme di accogliere chi sa rispettarla e amarla. L’uomo ha solo da guadagnare nel rapportarsi con la Natura, ma siccome non si tratta di un profitto materiale, immediato ed utile dal punto di vista economico e pratico, egli tende a ignorare il suo invito e così teme quel salutare silenzio che una radura, una montagna, un colle, il mare o un deserto offrono.
Da diversi anni è diventata una moda la fuga della solitudine, ma di quella solitudine vitale, indispensabile per instaurare un dialogo con sé stessi e poi con la realtà (compresi gli altri). Così gli uomini preferiscono ammucchiarsi nelle città affollate e spesso ambigue, nelle quali vivono più soli che mai, seppur in continuo contatto con altre persone. Ma con quale risultato? È sotto gli occhi di tutti: la bellezza, la vera bellezza, non offre un’utilità immediata, ma conduce senz’altro ad una vita migliore.
La Natura fa bene allo spirito ed occorre forse ascoltare di più il nostro cuore, che ricerca ogni giorno un rapporto autentico con il creato e con gli altri uomini, scoprendo alla fine che fuori dalla città non vi è un lupo feroce, perché la Natura stessa non è feroce, ma accoglie.
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