C’è un artista estone dalla straordinaria forza espressiva, fatta soprattutto di colore. Konrad Mägi è spesso paragonato ad artisti come Vincent Van Gogh e Alfred Sisley, con cui ha in comune l’uso audace della materia pittorica e degli effetti luminosi.
Konrad Mägi è considerato il capostipite della pittura estone moderna e così si descriveva più di cento anni fa, nel dicembre 1907, durante un soggiorno di un anno a Parigi caratterizzato dai disagi causati dalla povertà e dalle difficoltà di inserimento nell’ambiente artistico della metropoli: «Sono un figlio del Nord, e tutto ciò che sono è una parte del suo popolo e della sua natura selvaggia. Ovunque mi trovi, il Nord sarà sempre la mia patria (nel senso più ampio). Amo la natura aspra e malinconica del Nord, e quei vividi lampi di luce che gli artisti nordici sanno esprimere».
La Mostra a Torino
È in corso ai Musei Reali di Torino, nelle Sale Chiablese, la mostra di oltre 50 opere di Konrad Mägi intitolata “La luce del Nord”, curata dallo storico dell’arte Eero Epner.
Paesaggi, ritratti e disegni opere provengono dal Museo Nazionale d’Arte dell’Estonia e dal Museo d’Arte di Tartu, oltre che dalle collezioni private di Enn Kunila e Peeter Värnik e da quelle della Società degli studenti estoni.
L’opera di Konrad Mägi è il lavoro di una personalità irrequieta e intensa, che attraverso la sua pittura di paesaggio, tesa e talvolta onirica, costruita con una materia densa ed espressiva, racconta al continente europeo il fascino della natura del Nord, dei suoi grandi cieli solcati da nuvole instabili e accese dai bagliori del tramonto, i laghi, le campagne distese e le scogliere a picco sul mare.
Mägi ama la natura e la dipinge come se stesse facendo un ritratto; al contrario, i suoi pochi ritratti di persone sono realizzati come se stesse dipingendo la natura, che percepisce come uno spazio metafisico e sacro.
Vedere il mondo
Anarchico, eccentrico, sognatore e utopista, Mägi è stato un artista unico nel panorama europeo del primo ventennio del Novecento, per il suo approccio alla pittura e, più in generale, alla vita. Come scrisse nel 1906: «Prima o poi bisogna andare a vedere il mondo, anche a costo della vita, perché non fa differenza come uno muore e dove muore».
Nell’ultima sala espositiva viene proiettato un film-documentario su Konrad Mägi, appositamente realizzato per la mostra dalla regista estone Marianne Kõrver.
La vita di Konrad Mägi
Mägi nasce in un ambiente rurale dell’Estonia meridionale nel 1878. Poco più che ventenne inizia la sua formazione artistica nella scuola di arti industriali di San Pietroburgo, ma abbandona la città nel 1906 per trasferirsi in Finlandia, nelle isole Åland, dove realizza i suoi primi dipinti. Nel 1907 approda a Parigi, nel 1908 è in Norvegia, dove dipinge intensamente, creando la base per le prime esposizioni di Tartu e di Tallin (1910), che gli daranno grande notorietà consentendogli un altro viaggio a Parigi. Ma già nel 1912 fa definitivamente ritorno in Estonia, dove lavora come insegnante d’Arte. L’ultima sua fase creativa coincide, nel 1921, con il viaggio in Italia, dove realizza luminose vedute di Roma, di Capri e di Venezia. Tornato in patria e gravemente malato, si spegne nel 1925, all’età di quarantasette anni.
Info
Musei Reali Torino
Sale Chiablese
www.museireali.beniculturali.it