Il codirosso è un passeriforme abbastanza comune in campagna, anche se meno frequentemente di un tempo. Il suo calo numerico è da attribuire principalmente all’uso degli antiparassitari, che hanno danneggiato, comunque, tutti gli insettivori. La riduzione, poi, degli ambienti con piante mature adatte alla nidificazione ha contribuito a un calo generale degli esemplari in tutta Europa. Anche la siccità negli areali africani dove sverna, in certe annate, può danneggiare sensibilmente la specie. Si ciba soprattutto d’insetti che cattura in volo o posati tra la vegetazione o anche sul terreno. Solitamente la sua caccia parte da un posatoio e dopo aver individuato la piccola preda si lancia su di essa. Pare che la caccia in volo sia più utilizzata dal maschio, mentre la femmina gradisce catturare invertebrati posati. Le prede preferite tra gli insetti sono farfalle, tipule, mosche, vespe, sirfidi, afidi, formiche e piccoli coleotteri. Evidentemente il maschio della foto non era così selettivo nella sua caccia e anche se i manuali dicono che preferisce insetti volanti, si era abituato a venire a mangiare larve di camola che mettevo in un sottovaso in un ampio giardino alberato, per attirare il codirosso, ma anche cince e pettirosso. Mi accorsi, però, che ovunque mettessi le camole, il codirosso riusciva a individuarle. Così pensai di nasconderle in alcuni punti della vegetazione, sempre vicino al sottovaso, principale punto di riferimento dell’astuto uccellino. Da un capanno aspettavo il suo arrivo e scattavo a raffica non appena il codirosso faceva lo spirito santo sul luogo del cibo nascosto.
Come realizzare lo scatto
Ho scattato con Nikon D3S e obiettivo Nikon VR 300 mm f/2,8 con fotocamera impostata a 1000 ISO. Il tempo di otturazione di 1/2500 sec. è stato sufficiente a fermare il battito d’ali del codirosso. La femmina, che pur frequentava i paraggi, non è mai scesa alla mia mangiatoia improvvisata.
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