Questo scatto al volo, dovuto ai riflessi rapidi e all’abilità del fotosub David Salvatori, sembra il fotofinish di una competizione il cui traguardo è costituito da un banco di saporiti pesci.
I concorrenti sono tre cormorani, uccelli facili da vedere ormai ovunque ci sia uno specchio d’acqua, sia esso fiume, lago o mare – come in questo caso – in grado di fornire adeguate risorse alimentari. La gente di solito avvista i neri cormorani (Phalacrocorax carbo) in volo oppure mentre nuotano in superficie oppure appollaiati su uno scoglio o un altro posatoio emerso, mentre se ne stanno ad ali spalancate intenti ad asciugarsi al sole perché, al contrario degli altri uccelli acquatici, i cormorani non hanno penne impermeabili.
Questo è quanto tutti possono vedere, ma solo i subacquei hanno l’opportunità di vederli in azione sott’acqua. L’evento, facile a dirsi, non è così scontato e serve una certa dose di fortuna per assistervi e soprattutto fotografarlo perché il cormorano non si mette certo in posa.
I cormorani sono abili cacciatori subacquei, una dote che, soprattutto nelle acque dolci, li mette in competizione con i pescatori (umani) che certo non li amano anche se in Oriente, e in passato anche in Europa, questi uccelli sono addestrati a pescare per i loro padroni in cambio di qualche pesce.
I cormorani, parenti lontani dei pellicani, sono considerati dei predatori generalisti, anzi dei piscivori opportunisti il che significa che un pesce più o meno vale l’altro e che si mangiano quelli che sono più abbondanti e facili da catturare. Il cormorano nuota in superficie tenendo d’occhio ciò che accade sott’acqua (la caccia, infatti, si basa sulla vista).
Quando individua i pesci, s’immerge a tutta forza spingendo con le sue zampe palmate, esattamente come farebbe un cacciatore subacqueo con le sue pinne, per arrivare a portata di becco di qualche preda che poi cerca di catturare con un rapido scatto del lungo collo e un altrettanto rapido colpo di becco.
In genere l’azione si svolge nei primi dieci metri, ma i cormorani possono spingersi fino a 30 metri per inseguire le prede la cui cattura deve avvenire in un minuto o poco più. Il periodo di apnea è molto breve e quindi il nostro uccello pescatore deve sfruttare ogni secondo puntando su un solo soggetto, possibilmente grosso (il cormorano mangia in media 500-600 g di pesci al dì) e, perché no, anche lento.
La foto descrive abbastanza eloquentemente la situazione in cui si trovano i cormorani: abbondanza di cibo certo, ma i pesci non aspettano e forse è per questo che i soggetti coinvolti nell’azione sono tre facendo ipotizzare – ma l’idea è del tutto personale – che possa esistere una forma di collaborazione tra questi uccelli come accade in molti predatori finalizzata a una più efficiente azione di caccia. Una volta effettuata la cattura, il cormorano può inghiottire direttamente la preda, se piccola, oppure, come è più frequente, riemerge per poi mangiarla tranquillamente in superficie o all’asciutto.
Se da osservatori terrestri avete visto un cormorano immergersi e fino ad oggi vi siete sempre chiesti che cosa stava avvenendo sott’acqua, ebbene questo da oggi non sarà più un mistero grazie a questa incredibile foto di David.
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