Tra qualche anno mangeremo carne prodotta in laboratorio e ottenuta senza uccidere alcun animale.
Non si tratta di fantascienza, ma di un progetto di ricerca portato avanti da tante aziende, tra le quali anche l’iniziativa Beyond Meat, sovvenzionata, fra gli altri, dal filantropo e fondatore di Microsoft Bill Gates.
Eppure, gli italiani sono ancora riluttanti all’idea. Secondo un recente sondaggio condotto da Colidretti/Ixé, il 75% degli intervistati ha espresso opinione sfavorevole all’arrivo sulle tavole di carne in provetta.
I perché del no
La carne prodotta in laboratorio parrebbe essere la soluzione in grado di accontentare tutti: chi non intende rinunciare alle bistecche e chi si schiera a favore dei diritti degli animali e della chiusura degli allevamenti.
Cosa, allora, non convince? «Gli italiani sono preoccupati per le ripercussioni dell’applicazione di queste nuove tecnologie ai prodotti alimentari per le quali alle forti perplessità di natura salutistica si aggiungono quelle di carattere etico», spiega Coldiretti.
Aumenta il consumo di carne
Dal sondaggio si scopre anche che dopo anni di calo il consumo di carne da parte delle famiglie italiane è tornato a crescere, facendo segnare un incremento di oltre il 3% della spesa, il valore più alto degli ultimi sei anni.
«L’annuncio è la dimostrazione che dietro i ripetuti e infondati allarmismi sulla carne rossa c’è una precisa strategia delle multinazionali. Si tratta di una abile operazione di marketing che punta a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione», taglia corto il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
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