Un barbagianni aveva trovato dimora in un vecchio casolare diroccato. Un giorno di giugno, esplorando la catapecchia abbandonata, mi accorsi che lo strigide aveva nidificato nel controsoffitto sfondato. Prima di involarsi verso i rumorosi pulcini che aspettavano il cibo, il barbagianni era solito posarsi sul davanzale di una delle finestre della stanza con la preda nel becco.
Era quella l’immagine che volevo: il rapace inserito nella cornice creata dal telaio della finestra. Per fare questo, una notte mi appostai tra i vecchi muri, con un po’ di patema d’animo a causa della poca solidità dell’edificio. Per fortuna non dovetti aspettare a lungo e dopo circa un’ora ecco il barbagianni apparire proprio nel punto in cui avevo già predisposto il fuoco dell’obiettivo. La luce della luna, se pur spettrale, illuminava i bordi del davanzale e non mi fu difficile capire quando far scattare l’otturatore.
Dopo un paio di scatti, non volli insistere ulteriormente (anche perché le travi inclinate del soffitto non erano per niente rassicuranti) e abbandonai il casolare.
Ho usato il flash per illuminare la scena, ma devo dire che il barbagianni non ha mostrato diffidenza e subito dopo i pochi scatti che mi sono concesso, volava al nido per imbeccare i pulcini, nonostante il lampo. Come obiettivo ho usato uno zoom 70-200 alla massima escursione. È stato possibile usare un’ottica relativamente corta perché ero nascosto a pochi metri di distanza dietro un muro con una grossa crepa che fungeva benissimo da feritoia per l’obiettivo.
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