Molte persone pensano che i rapaci notturni, come la civetta, si nutra esclusivamente di micromammiferi come i topi, ma come vedremo non è proprio così.
La dieta degli Strigiformi, ovvero dei rapaci notturni, è molto varia e addirittura esistono specializzazioni tra le varie specie e persino a livello individuale.
La civetta, in particolare, può essere considerata un predatore quasi esclusivamente insettivoro, soprattutto nelle stagioni più clementi a livello climatico.
Cavallette sì, ma non solo
L’analisi delle diete in tutta la sua regione di distribuzione, ovvero il Paleartico, mostra che questo rapace si nutre prettamente di invertebrati e insetti, che possono superare il 75-85% delle prede complessive.
Gli studi condotti evidenziano una netta preferenza delle civette per i coleotteri, a differenza degli assioli, che pur essendo insettivori, catturano in abbondanza gli ortotteri, ovvero grilli e cavallette.
La civetta ha una grande capacità di adattarsi
Nel centro Europa, per esempio, dove le piogge sono più abbondanti, le sue attenzioni si rivolgono anche verso altri invertebrati come lombrichi e lumache, che sembra ritenere comunque appetitose.
Un rapace notturno molto abile
Una volta ghermite le prede, per consumarle la civetta si dirige su posatoi che utilizza con regolarità e qui, con una certa abilità, per portarle al becco, usa una zampa quasi fosse una mano.
Se si trova in zone con buona disponibilità di rettili, questa predatrice riesce anche a catturare lucertole e gechi mostrando quindi una notevole versatilità.
Ovviamente, con l’arrivo dell’inverno, per non essere costretta a migrare deve predare anche roditori e piccoli uccelli che nelle altre stagioni sono prede più saltuarie.
Piccola, ma indomita predatrice della notte, la civetta, che riconosciamo grazie ai suoi canti striduli, è uno dei rapaci notturni più comuni in Italia e anche tra i più adattabili nella selezione delle prede.
La fame aguzza l’ingegno.
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