Nome
Civetta (Athene noctua)
Descrizione
Piccolo rapace notturno, caratterizzato dal capo arrotondato e schiacciato sul vertice, corpo marrone con le parti inferiori più chiare e quelle superiori con macchie chiare.
Fenologia
In Italia la Civetta è sedentaria e nidificante.
Habitat
La specie predilige le zone ad agricoltura mista con filari di vecchie piante (salici Salix sp. e gelsi Morus sp.), cascinali, edifici abbandonati, aree industriali nuove o dismesse, dove, nonostante abbia subito i nefasti effetti dei nuovi sistemi di conduzione agricola (il massiccio impiego di pesticidi ha provocato una rarefazione delle risorse trofiche più utilizzate dalla Civetta, mentre il taglio indiscriminato dei gelsi l’ha privata dei siti riproduttivi ideali), raggiunge densità più che discrete.
Distribuzione
La Civetta è distribuita abbastanza omogeneamente dal bacino del Mediterraneo fino alla Cina al di sotto di 60° N; è anche presente nell’Africa tropicale ed è stata introdotta con successo in Gran Bretagna verso la fine del XIX secolo.
In Italia settentrionale la maggiore diffusione e presenza della specie si registra negli ambienti rurali della pianura e delle prime fasce collinari, dove si sta assistendo a una progressiva forte ripresa numerica delle popolazioni. Le popolazioni peninsulari e insulari non sono conosciute con sufficiente dettaglio, ma appaiono abbastanza numerose e tendenzialmente stabili. La popolazione nidificante è stimata in 40.000-70.000 coppie.
Stato di conservazione
La specie ha uno stato di conservazione sfavorevole in Europa. Un tempo molto diffusa e comune in tutto l’areale europeo, ha mostrato a partire dal 1930 una tendenza generalizzata al declino, accentuatasi ulteriormente negli anni ’70, tanto da scomparire completamente in alcune aree dell’Europa centrale (Austria, Germania orientale e meridionale). La modificazione degli habitat, il susseguirsi di inverni rigidi e l’aumento del traffico veicolare di cui la specie è la vittima più frequente tra gli Strigiformi insieme al Barbagianni, hanno verosimilmente influito in misura drastica sulle popolazioni di questo piccolo predatore.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
Il volume è:
– richiedibile qui: fauna@parcoticino.it
– scaricabile qui: https://ente.parcoticino.it/wp-content/uploads/2016/12/Atlante_Uccelli_Ticino.pdf
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