Nome
Assiolo (Otus scops)
Descrizione
È il rapace notturno più piccolo d’Europa dopo la civetta nana. Presenta ciuffi auricolari e piumaggio spruzzato di bruno-grigio. Ha la testa più piccola e più piatta della Civetta ed è più allungato. È molto caratteristico il suo richiamo, un monotono, insistentemente ripetuto, kiù.
Fenologia
In Italia la specie è migratrice regolare, nidificante estiva e svernante parziale. L’Assiolo giunge nei quartieri riproduttivi tra la fine di marzo e gli inizi di aprile. I maschi mostrano uno spiccato comportamento territoriale da aprile a giugno, periodo in cui si concentrano la deposizione e la schiusa delle covate, dopodiché durante l’allevamento dei giovani, in luglio e agosto, diventano silenziosi e i territori tendono a restringersi intorno al sito di nidificazione.
Habitat
È una specie tipica di pianura e collina, nidificante molto localizzata a quote generalmente inferiori ai 500 m. Per la riproduzione, che avviene in cavità naturali e artificiali, sono in genere utilizzati habitat forestali radi e/o coltivazioni arboree come frutteti, vigneti e castagneti intervallati da ampie radure che fungono da territori di caccia, ma la specie si è anche adattata a vivere nei centri urbani ricchi di giardini e viali.
Distribuzione
In Europa presenta un areale limitato essenzialmente alle regioni circummediterranee, dalla Spagna alla Grecia, alla Russia centro-meridionale e all’Africa settentrionale. Sverna in Africa centrale, a sud del Sahara, ad eccezione delle popolazioni meridionali (Spagna meridionale, Corsica, Sardegna, Italia meridionale e Grecia) che appaiono sedentarie.
In Italia la sua distribuzione è caratterizzata da ampi vuoti in corrispondenza dei rilievi alpini, appenninici e in parte della Pianura Padana. La popolazione italiana è stimata in 4.000-8.000 coppie, e in Italia settentrionale la popolazione complessiva stimata non è superiore alle 100-200 coppie.
Stato di conservazione
L’Assiolo ha uno stato di conservazione sfavorevole in Europa. La specie è certamente in forte e continua diminuzione in Francia, Svizzera, Austria e Italia settentrionale. Le cause di questo decremento sono imputabili sia alle trasformazioni agricole, con sparizione degli habitat adatti alla sosta e riproduzione (filari, siepi, boschetti inframmezzati a coltivi tradizionali), sia al massiccio impiego di pesticidi, che colpiscono le principali fonti trofiche di questo rapace notturno quasi esclusivamente insettivoro.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.