Tanto costosa da venire definita cocaina acquatica. Non si parla, però, di una droga, bensì della vescica natatoria di un grosso pesce endemico del Golfo della California, il totoaba (Totoaba macdonaldi), sempre più apprezzata dalla cucina e dalla medicina tradizionali cinesi. Ad accomunarla alla cocaina ci sono i prezzi da capogiro: per un etto di vescica si parte dai due mila dollari.
L’ultima – folle – moda sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza di questa specie, la cui pesca è proibita dal 1975, ma anche quella di un altro endemismo di quel ristretto areale. Si tratta della focena del Golfo di California (Phocoena sinus), il più piccolo cetaceo del mondo, che finisce vittima delle stesse reti utilizzate per pesca di frodo del totoaba, molto simile per dimensioni.
Di questa focena – conosciuta anche con l’appellativo di vaquita, piccola vacca – negli ultimi 5 anni si sarebbe perso il 70-80 % della popolazione e ne resterebbero meno di 100 individui.
Non è chiara, invece, la consistenza della popolazione dei totoaba. «L’estinzione di queste due specie è solo questione di tempo – ha spiegato Clare Perry, dell’Environmental Investigation Agency’s (EIA) -. La richiesta del mercato cinese è ancora relativamente bassa, ma la sopravvivenza delle due specie è appesa ad un filo. Per questo chiedo al comitato della Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) di intervenire al più presto».
La vicenda ha del grottesco se si pensa che in tutto questo il totoaba è considerato un “ripiego”: tradizionalmente, infatti, a venire cacciato per la propria vescica natatoria era il bahaba (Bahaba taipingensis), specie endemica cinese appartenente anch’essa alla famiglia degli scienidi. Ma catturata per secoli in maniera incontrollata, questo pesce è ormai introvabile ed è stato classificato in pericolo critico di estinzione.
Da qui scelta del mercato di muoversi verso il Messico.
Pezzi da collezione e piatti pregiati
La vescica natatoria di totoaba viene venduta principalmente nella Cina del sud e ad Hong Kong. Qui è considerata una vera e propria prelibatezza culinaria nonché un potente rimedio taumaturgico, visto i prezzi cui è venduta sul mercato nero, è spesso conservata come oggetto da collezione.
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