La macellazione rituale non rispetta il benessere animale e, quindi, non può essere compatibile con il metodo biologico.
Ad affermarlo, una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che mette fine al dibattito sulla possibilità o meno di apporre il sigillo del biologico alle carni lavorate secondo i dettami delle religioni ebraiche e islamiche.
Non è compatibile col benessere animale
La macellazione rituale degli animali è un atto che crea sofferenze ingiustificate, in quanto non prevede il previo stordimento dell’animale ed è, dunque, contraria a ogni logica di benessere animale.
«Purtroppo in Italia non è ancora vietata la macellazione rituale tout court, e questo al fine di rispettare il principio di libertà religiosa; ma per fortuna, gli ambienti musulmani ed ebraici più progressisti si stanno mobilitando per superare queste pratiche – spiega l’onorevole Valentina Corneli del Movimento 5 Stelle, gruppo che già in passato si era schierato contro la pratica –. Le tradizioni che arrecano sofferenza attraverso la violenza non possono trovare accoglimento in una società improntata su valori di civiltà e rispetto verso tutti gli esseri viventi, animali compresi».
In cosa consiste la macellazione rituale
Sia la legge islamica, sia i precetti ebraici prescrivono una serie di regole da seguire per rendere la carne commestibile ai fedeli di queste religioni. Che sia halal per i musulmani o kosher per gli ebrei, la macellazione rituale presenta un tratto comune: l’animale non può essere stordito al momento dell’uccisione, ma essere cosciente.
«L’animale deve essere cosciente al momento dell’uccisione ed è girato su se stesso con un mezzo obbligatorio di contenimento meccanico. Successivamente viene operata la recisione di trachea ed esofago, ma senza spezzare la colonna vertebrale perché, durante la procedura, la testa dell’animale non si deve staccare – spiega la LAV –. Questa pratica, estremamente cruenta, è consentita in Italia solo se praticata in uno degli oltre 200 macelli autorizzati, ma non sono rari i casi di macellazione “familiare”, eseguita per festeggiare delle ricorrenze religiose, pratica illegale e perseguibile per legge».
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