Aumentare le attività di disboscamento all’interno della foresta di Białowieża è stata un’azione illegale.
Questo è quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha emesso la sentenza definitiva sul contenzioso che durava dal 2016.
Triplicati i tagli
Due anni fa, infatti, l’allora Ministro dell’Ambiente polacco Jan Szyszko aveva dato il via libera al disboscamento su scala industriale della foresta, triplicando di fatto la quantità di tagli permessi nel distretto forestale di Białowieża.
Ecosistema unico
Il coro di voci di protesta si era subito alzato unanime: la foresta di Białowieża rappresenta un ecosistema unico sul suolo europeo. Si tratta, infatti, dell’ultima grande foresta primordiale del continente e ospita la più grande popolazione di bisonti.
Inoltre, la foresta è classificata sia come patrimonio mondiale dell’UNESCO che come sito UE Natura 2000.
Un valore ambientale unico che però non è bastato a salvarla dai tagli indiscriminati.
«La sentenza della Corte di Giustizia rappresenta una chiara vittoria per la fauna selvatica europea. La natura non può essere ignorata e nemmeno la legge comunitaria. Ora il ministro dell’Ambiente polacco Kowalczyk deve ritirare le decisioni che hanno dato il via libera a un’intensa opera di disboscamenti», ha detto Andreas Baumueller, il capo del settore Risorse Naturali presso l’Ufficio Politiche europee del WWF.
Applicare subito la sentenza
Il pronunciamento della Corte segna una svolta importante. «Questa sentenza mostra come l’apertura di siti del patrimonio mondiale per attività distruttive e insostenibili non è accettabile, tanto per le persone quanto per il Pianeta», ha concluso il WWF.
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