I ghiacciai sono tra gli ambienti protetti dalla Direttiva Habitat, che li identifica come “Ghiacciai Permanenti – Codice 8340” ed è lo strumento adottato dall’Unione Europea per preservare e monitorare la biodiversità nel territorio degli Stati membri. Inoltre, dei 123 siti di importanza comunitaria che al loro interno possiedono ghiacciai, il 50% si trova in Italia. I ghiacciai da più di due secoli stimolano il desiderio di avventura, di scoperta e di sfida con sé stessi di alpinisti ed esploratori, ma sono anche l’esempio più chiaro, ed emotivamente impattante, degli effetti del riscaldamento globale.
«Sui ghiacciai c’è vita! Sono molteplici gli organismi adattati a vivere in condizioni ambientali estreme, abbiamo però una conoscenza ancora troppo frammentaria, ma quando i ghiacciai non ci saranno più cosa avremo perso dal punto di vista biologico, e con che conseguenze?» chiede Mauro Gobbi del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, primo autore con Marco Caccianiga dell’Università degli Studi di Milano di uno studio sulla perdita di biodiversità degli ambienti glaciali. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale Biodiversity and Conservation.
Nonostante i molteplici studi che i glaciologi stanno svolgendo sui ghiacciai di tutto il mondo, a oggi rimangono poco considerati gli aspetti relativi alla biodiversità che essi ospitano.
Sulla base di questa emergenza ecologica, ovvero il ritiro dei ghiacciai, Mauro Gobbi e Marco Caccianiga hanno coordinato, con la collaborazione di altri nove scienziati italiani, la stesura di un appello rivolto alla comunità scientifica e a quella politica: “Vanishing permanent glaciers: Climate change is threatening a European Union habitat and its poorly known biodiversity”.
Lo scopo è di richiamare l’attenzione sulla perdita di biodiversità che sta interessando il nostro territorio, così come quello alpino europeo, a seguito del ritiro dei ghiacciai, ambienti non rimpiazzabili che stiamo perdendo per sempre.
«La letteratura scientifica recente, nella maggior parte dei casi basata su studi condotti proprio sulle Alpi italiane, sta evidenziando come i ghiacciai, diversamente dalla percezione comune, sono un habitat che ospita una grande varietà di organismi, tra cui microorganismi, piante, invertebrati e vertebrati – fa presente Gobbi –. La maggior parte di questi organismi è specializzata a vivere sui ghiacciai e la loro sopravvivenza dipende dalla permanenza del ghiaccio. Ogni ghiacciaio ospita organismi differenti, molte specie sono endemiche, quindi esclusive, e ciascuna specie ha un ruolo chiave nel mantenere l’habitat glaciale, e quelli circostanti, in equilibrio».
Quello che preoccupa gli scienziati è che senza una accurata conoscenza della biodiversità glaciale, e il suo monitoraggio nel tempo, non potremo capire gli effetti negativi che avrà la scomparsa dei ghiacciai sul funzionamento degli ecosistemi e, quindi, anche sul nostro stile di vita.
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