La danza non è una realtà estranea alla nostra vita, ma una fusione tra natura e vita. Se riflettiamo sul fatto che siamo costituiti da corpo e spirito, allora ecco che la danza diventa l’espressione fisica della spiritualità del nostro corpo.
È un canale comunicativo importante, del quale sovente dimentichiamo il valore.
Ne sono molto più consapevoli i popoli che vivono un legame forte con il proprio territorio e con la propria comunità.
Per questo facendo un volo immaginario si aprono davanti ai nostri occhi le danze africane, brasiliane o dei popoli delle isole haitiane. Luoghi lontani dove il corpo a piedi nudi riceve dalla terra la sua energia e la condivide attraverso la danza.
La danza per conoscere, immaginare, elaborare
La danza è un elemento terapico importantissimo. Lo sottolinea fortemente Maria Fux che 70 anni fa ha compreso l’importanza di questo messaggio e nel corso del tempo ha elaborato un metodo che permette, attraverso la danza, di conoscere, immaginare, ed elaborare.
Alla fine degli anni Sessanta, il ballerino e coreografo Herns Duplan ideò “l’expression primitive”, un percorso di ricerca antropologica che attraverso il ritmo, la pulsazione e la vocalità conduce all’elaborazione di un vissuto recuperando la parte emozionale e creando attraverso la danza di gruppo una forza energizzante.
La danza in Natura
Nell’osservazione della Natura spesso attribuiamo ad alcuni movimenti l’essenza di una danza.
Pensiamo ai semi alati del tiglio o a quelli dell’acero (samare) che cadendo dagli alberi girano su se stessi quasi fossero ballerini dervisci, senza dimenticare i soffioni che ondeggiano danzando nell’aria. E pensiamo allo sbocciare silenzioso di un fiore ripreso al rallentatore, se lo accompagniamo ad una musica possiamo immaginare un ballerino racchiuso in se stesso che si protende lentamente verso lo spazio e la vita.
Gli stormi degli uccelli che si esibiscono in evoluzioni danzanti nei cieli e che ritroviamo poeticamente descritti nel brano “Gli uccelli” composto da Franco Battiato.
E poi ancora le danze nei rituali amorosi degli uccelli, come quella del pavone che esibisce con movimenti circolari le sue piume, quelle del riflebird, o uccello fucile di Victoria (Ptiloris victoriae), una delle più iconiche specie tra gli uccelli del paradiso, capace di appendersi a testa in giù aprendo e muovendo le sue ali, per non parlare della danza in coppia degli Albatros di Laysan (Phoebastria immutabilis).
Marie Louise Fuller, icona della danza moderna
Ispirata dalla Natura, anche la danzatrice Marie Louise Fuller, a cavallo dei primi del ‘900, realizzò un abito con 450 metri di seta finissima fermata sul collo, sorretto da due canne di bambù tenute con le braccia che aperte la portavano a raggiungere un’apertura di tre metri di distanza dal corpo verso ogni direzione.
Questo le permetteva, attraverso anche una illuminazione studiata nella scelta dei colori, di creare delle composizioni che ricordavano gli elementi naturali, come varie forme di fiori, dell’acqua, del vento, del fuoco, producendo così anche processi meta-cognitivi importanti.
Quanto è importante dunque la danza?
Per un musico-terapeuta ha molto valore e nella mia esperienza ho più volte unito gli aspetti della natura e della danza con una fusion creativa basata su un laboratorio di poesia “haiku” (movimento poetico giapponese nel quale si trattano elementi della natura e le emozioni).
Osservado la Natura possiamo notare molti elementi riconducibili all’uomo e la danza è uno di questi. Il nostro corpo risuona di vibrazioni e trova in questa espressione corporea e spirituale uno strumento privilegiato di comunicazione, capace di portare molti benefici.
Non esitate, danzate.
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