IEG Italian Exhibition Group SpA ha deciso di non riproporre più HIT Show, la Fiera della caccia più grande d’Italia con centinaia di espositori internazionali ogni anno. Secondo le analisi di Humane Society International/Europe, che promuove il benessere degli animali in più di 50 Paesi, tra questi espositori erano presenti anche numerosi operatori specializzati in viaggi di caccia al trofeo, anche di specie protette.
La società che gestisce la fiera di Vicenza ha sottolineato l’incompatibilità di questa manifestazione con i valori ambientali e con la propria mission. Un sentimento condiviso anche dalla popolazione italiana, anche per quanto riguarda la questione della caccia al trofeo.
Infatti, in una nota rilasciata da Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International/Europe, si sottolinea che secondo un sondaggio condotto da Savanta ComRes per conto dell’associazione, l’86% degli italiani intervistati si oppone alla caccia al trofeo di tutti gli animali selvatici.
I cacciatori di trofei dell’UE uccidono molte migliaia di animali selvatici in tutto il mondo, comprese le specie in via di estinzione o minacciate, e l’Italia è una destinazione importante per i trofei. La dismissione di HIT Show è un forte colpo all’industria e un chiaro segnale.
Alcuni dati:
- Tra il 2014 e il 2020, l’Italia ha importato 437 trofei di caccia provenienti da specie protette a livello internazionale come ippopotami, elefanti, leoni, leopardi, ghepardi, orsi bruni e orsi polari.
- In particolare, l’Italia è stata uno dei cinque paesi ad aver importato almeno 1 trofeo di rinoceronte nero in pericolo critico di estinzione.
Caccia selvaggia in Trentino
Tra gli episodi che devono fare riflettere, è successo la scorsa settimana in Trentino che un bambino è stato colpito da una fucilata mentre passeggiava lungo una ciclabile. Due fratellini passeggiavano lungo la ciclabile, uno dei luoghi d’elezione per le escursioni “sicure” delle famiglie con bambini piccoli, quando uno di loro è stato raggiunto e ferito da una fucilata esplosa dall’altra parte del fiume da alcuni cacciatori.
«Queste persone armate che vagano per il territorio sono ormai un vero pericolo. Imbracciano fucili che possono uccidere animali di grossa taglia e a grande distanza» avverte l’Ente Nazionale Protezione Animali Onlus (Enpa).
È paradossale che ciclisti e famiglie con bambini non possano fruire in sicurezza delle piste ciclabili, fra le maggiori e più gettonate attrazioni del Trentino, che richiamano migliaia di turisti, appassionati delle due ruote, ogni anno, garantendo un indotto di tutto rispetto.
L’Enpa, a fronte di questo ennesimo grave evento, che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, chiede che si stabilisca l’immediata sospensione della caccia e si riunisca il comitato per la sicurezza pubblica, al fine di stabilire maggiori e più stringenti limiti all’esercizio venatorio, perché la sicurezza dei cittadini deve essere considerata prioritaria dagli Organi.