Ai visitatori dell’ambiente lagunare veneziano, non può sfuggire la peculiarità degli estesi apparati geo-morfologici che contraddistinguono i paesaggi lagunari, in contrasto alla piatta linearità dell’orizzonte.
Uno degli ambienti più caratteristici del mosaico ambientale della laguna è senz’altro la “barena”; essa rappresenta un territorio piatto generalmente emerso, che supera di pochi centimetri il livello medio della marea e che viene sommerso durante le maggiori alte maree. Le barene, quindi, formano un particolare ambiente di natura anfibia e come tale in bilico tra la terra e l’acqua.
La loro superficie tabulare è ricoperta da un fitto manto vegetale cespuglioso costituito da una flora alofila, ossia da specie particolarmente adattate a vivere su suoli salati, inospitali per la maggioranza delle piante. Le specie floristiche, visto l’adattamento spinto imposto dalla salinità – che elimina le forme non specializzate – sono poco numerose, ma i popolamenti possono essere particolarmente estesi e monospecifici.
La barena spesso è solcata da canali di piccole dimensioni. Conosciuti con il termine dialettale di “ghebi”, essi rappresentano le tortuose ramificazioni finali dei grandi alvei lagunari.
Ad ogni cambio di marea, in corrispondenza di ogni bocca di porto, la laguna riceve il suo principale alimento, le acque del mare, che nei suoi movimenti di flusso e riflusso scanditi dalle maree, vi entra e vi esce. Durante l’alta marea l’acqua del mare penetra in laguna attraverso un canale principale che mano a mano si suddivide. Sono i ghebi poi che trasportano, anche negli angoli più nascosti della laguna, l’acqua vivificatrice che depura in modo perpetuo l’intera laguna.
Un ambiente complementare alla barena è costituito dalle “velme”. In questo caso, invece, siamo in presenza di un territorio che viene periodicamente sommerso dall’acqua e che emerge durante le basse maree, mettendo in evidenza il colore grigio dei fondali melmosi.
Molto spesso le velme seguono il perimetro delle barene stesse, facendo sì che due biotopi così diversi dal punto di vista bioecologico, nella loro complementarità esprimano il massimo della loro potenzialità biologica all’interno del meraviglioso ecosistema lagunare.
Questi banchi di fango, apparentemente privi di forme animali, ospitano una miriade di organismi: Anellidi, Molluschi, Crostacei, che rappresentano una ricchissima fonte alimentare, specialmente per numerosissime specie di uccelli Limicoli, chiamati così per il loro continuo frugare nelle sabbie e nei limi, alla ricerca di cibo.
Ho cercato di offrire in queste poche righe, a quanti frequentano e frequenteranno la laguna con animo sensibile ai suoi paesaggi viventi, uno spunto per scoprire nuovi e affascinanti orizzonti di conoscenza.
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