La ghiandaia è senza dubbio il corvide più fotogenico per via dei suoi colori. Come tutti i corvidi, però, è furba e difficile da ingannare, anche se in certi ambienti è abituata all’uomo e non è difficile osservarla da vicino. È talmente furba che ha imparato che la volpe ha l’abitudine di seppellire bocconi di cibo e, come ho potuto notare nel parco della Maremma, non è raro che dall’alto degli alberi osservi il mammifero per poi a calare a rubargli ciò che ha nascosto. Fotografarla a tutto formato nel bosco o in campagna è sempre un’impresa ostica. In inverno si è facilitati con le mangiatoie, dove spesso la ghiandaia si reca a banchettare, mantenendo però sempre un atteggiamento vigile e circospetto. Un minimo rumore o un piccolo movimento, la fa scomparire per ore e ore. Io ho risolto il problema del movimento, applicando un vetro a specchio alla finestra di un capanno che ho costruito nel frutteto di un amico contadino. Con questo espediente gli animali non notano nessun spostamento e quindi rimangono intorno al capanno per diverso tempo. L’unico inconveniente è la perdita di un paio di diaframmi causati dalla densità dello specchio, ma si può benissimo sopportare questo disagio che trovo davvero relativo. La foto che vedete è stata ottenuta in una tarda mattina di fine estate dove la luce intorno era abbastanza dura, ma quella che arrivava sul piccolo laghetto, filtrata dalla vegetazione intorno aveva creato in acqua dei riflessi verdi e oro che ho trovato gradevolissimi. Dal capanno vedevo questa situazione di luce e speravo davvero che arrivasse qualche pennuto a bagnarsi, prima che la magia del momento sparisse. Come se avessi rivolto una preghiera al cielo, ecco che una ghiandaia arrivò silenziosa sulla riva, si guardò intorno indugiando, poi finalmente entrò in acqua rimanendovi per più di cinque minuti. In quel lasso di tempo scattai continuamente, non con la raffica, perché avevo attivato lo scatto silenzioso, ma la situazione non chiedeva una sequenza velocissima.
Come è stata scattata la foto
Ho usato Nikon D500 con zoom 70-200 F/2,8. Impostazione a 2000 ISO e 1/250 sec con diaframma f/3,2.
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