Ci sono luoghi che raggiungono il loro massimo splendore in un preciso momento dell’anno. Il belvedere di Cantavenna è uno di questi. Intorno ai primi giorni di Maggio le risaie sono quasi tutte inondate e vederle dall’alto, delimitate dalla barriera alpina, a Nord e dal tortuoso corso del Po, a Sud, rappresenta uno spettacolo di rara bellezza. L’itinerario inerente a questa parte di Piemonte, è lungo 80 Km e si articola in due parti distinte. La prima si sviluppa sulle colline del Monferrato ed è un susseguirsi di salite e discese in mezzo a vigneti e castelli. La seconda è totalmente in pianura ed ha come protagonisti il riso e le Grange (granai). Il luogo di partenza è Crescentino (Vc).
Come arrivare. Crescentino si raggiunge dall’Autostrada A4, uscita Borgo d’Ale, imboccare a sx la SP 11, alla rotonda a dx per Bianzè, poi Livorno Ferraris. Sulla sx dell’abitato imboccare la SP 2, Lamporo, Crescentino.
Itinerario. Crescentino, Verrua Savoia, Marcorengo, Casa Coppa, Piai, Robella, Cavallo Grigio, Case Voggiardi, Sant’ Antonio, Vallegioliti, Piagera, Gabiano, Zoalengo, Cantavenna, Castel San Pietro, Camino, Trino, Borgo Ramezzana, Stabilimento EON, Fontanetto Po, stradine sterrate tra le risaie, Santa Maria, Mezzi, Crescentino.
Punti d’interesse. Uscendo da Crescentino verso Sud, lasciamo l’auto lungo la SP2 e partiamo in bici verso le vicine colline. Attraversato il ponte sul Po, giriamo a sx per Verrua Savoia e iniziamo una breve salita, non particolarmente dura. Attraversato l’abitato, con la sua Chiesa barocca dalla mossa facciata in mattoni, riprendiamo a salire sulla SP 110, direzione Marcorengo. La strada spiana e la vista si allarga mostrando l’arco alpino dal Rosa al Monviso. Lasciamo Marcorengo sulla nostra dx e proseguiamo tra le verdi colline del Monferrato passando da Casa Coppa e poi da Piai. Qui giriamo a sx imboccando via Piai. Superato l’abitato, c’imbattiamo in una salita breve, ma che raggiunge il 16% di pendenza! Per fortuna soltanto per pochi metri. Puntiamo su Robella e per raggiungere questo paese affrontiamo un’altra corta, ma ripida salita. Attraversato il silenzioso borgo antico, proseguiamo, in piano, lungo la via Virginio Rolfo, poi c’involiamo in discesa percorrendo la via Verdina, con splendidi affacci sulle colline del Monferrato e le sue vigne. Raggiunto il fondovalle, giriamo a sx sulla SP 590. Una manciata di Km quindi, in vista di Murisengo, giriamo a sx per S.Antonio e Villamiroglio. Stiamo percorrendo la SP 3.
Partiamo in pianura e poi continuiamo con una morbida salita fino a scollinare. Teniamo la dx e iniziamo a scendere restando sempre sulla SP3. Avanziamo in un’ amena e solitaria valletta, incassata tra le pendici delle colline. Superato Vallegioliti, raggiungiamo Piagera, all’incrocio con la SP1. Giriamo a dx e cominciamo a salire dolcemente sotto la sagoma del castello di Gabiano e del vasto vigneto che lo circonda. Attraversiamo il paese di Gabiano imboccando a sx la SP5. Chi a tempo e voglia può salire fino al Castello. (Chiuso, salvo alcune occasioni). Continuando sulla SP5, viaggiamo sul crinale della collina che, a sx, ci nasconde il Po e la pianura, ma a dx, ci offre un’ampia vista sul Monferrato. Passiamo Zoalengo e poco dopo raggiungiamo Cantavenna: l’ambita meta del nostro incedere. Sulla nostra sx un cartello turistico indica il punto più panoramico per osservare: il Po, tutta la pianura sottostante, con i suoi paesini emergenti dalle acque delle risaie allagate e, se siamo fortunati, la barriera delle Alpi che chiude il quadro. Cantavenna non è soltanto un punto panoramico, ma anche un luogo ideale per rifocillarsi. Due sono le possibilità: La Locanda del Rubino, sia ristorante che bar, per uno spuntino veloce, tutto accompagnato da un bicchiere di Rubino: il buon rosso locale. Oppure Da Mario: tipico ristorante di grande tradizione piemontese e di notevole qualità. Meglio prenotare.
Ripartiamo, un po’ abbrutiti dal cibo, lungo la SP5 passando da Isolengo, poi teniamo la sx e percorriamo la Via Monti. Al successivo bivio, giriamo a dx per scendere a Casavione e Castel San Pietro, quindi proseguiamo in salita verso Camino. Sopra di noi troneggia l’imponente castello, poco dopo in discesa, sfiliamo davanti alla bella facciata della Chiesa di San Gottardo. Al successivo incrocio giriamo a sx per Trino Vercellese imboccando la SP 7. Pochi tornanti in lieve discesa e, superato il ponte sul Po, entriamo a Trino.
Raggiunto il centro storico, giramo a sx in Corso Cavour che, usciti da Trino, diventa SP7. Al bivio pieghiamo a dx verso Borgo Ramezzana restando sulla SP7. Giunti ad una rotonda, consiglio una breve deviazione: imboccando la prima a dx in salita, andiamo a scoprire, almeno dall’esterno, il Principato di Lucedio con le sue due belle chiese barocche. Ritornati alla rotonda di prima, giriamo a dx, restando sulla SP7. Raggiunta un’altra rotonda, adiacente alla centrale EON, svoltiamo a sx sulla SP 35, quindi sempre dritto fino a Fontanetto Po. Attraversiamo il centro storico del borgo con i suoi portici e l’alto campanile: dalla sagoma simile al Big Ben londinese. Passiamo davanti all’ufficio postale, percorriamo la via Roma, la via Po, superiamo la ferrovia, poi la SS31 bis e ci ritroviamo su di un’ amena stradina sterrata che corre tra le acque delle risaie inondate.
Si tratta della “Ciclostrada Torino-Venezia Vento”. Dritto verso le colline, poi, prima d’incontrare il Po, pieghiamo a dx verso Ovest. Ritrovato l’asfalto, attraversiamo le poche case di Santa Maria. Ancora un rettilineo sterrato, poi l’asflato e il paese di Mezzi fino a sfociare sulla SP2. Giriamo a dx ed entriamo a Crescentino.
Per chi è stufo o ha premura: da Fontanetto Po si può tornare direttamente a Crescentino percorrendo SP33 e poi la noiosa e trafficata SS31bis.
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