Due mesi nel Mare di Ross, in Antartide, durante i quali saranno realizzate due diverse campagne oceanografiche. È questo il programma della nave rompighiaccio Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, salpata lo scorso 5 gennaio del porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda.
La missione fa parte della 38° campagna in Antartide finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca e gestita da ENEA per la pianificazione logistica e dal CNR per la programmazione scientifica.
Durante l’intero periodo, ventotto tra ricercatrici e ricercatori si alterneranno a bordo per portare avanti le attività di ricerca previste dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide oltre a quelle in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.
Una moltitudine di ricerche e progetti
La prima delle due campagne (5 gennaio – 4 febbraio) – che hanno come punto di contatto la Stazione Mario Zucchelli – sarà dedicata a diversi progetti: dalle attività di lancio e recupero di boe per lo studio della circolazione marina al recupero e messa a mare dei sistemi di misura ancorati al fondo per lo studio delle caratteristiche fisiche e chimiche della colonna d’acqua, ai carotaggi per lo studio geologico del fondale marino.
Inoltre, ci saranno attività di pesca scientifica e indagini di laboratorio di tipo biologico e chimico fisico. Verrà inoltre effettuata un’attività specifica di mappatura del fondale marino per la realizzazione di mappe di aree ancora non cartografate.
Il 4 febbraio 2023 la nave farà ritorno alla Stazione Mario Zucchelli per effettuare il cambio del personale scientifico che opererà a bordo fino al 28 febbraio, portando a completamento le attività avviate nel corso della prima campagna ed effettuando ulteriori indagini geofisiche di sismica a riflessione. Il rientro in Italia, ancora via Lyttelton, è atteso nella seconda metà di aprile.
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