A Hiroshima negli scorsi giorni si è tenuta la commemorazione per i 72 anni dal più devastante attacco nucleare della storia. 50mila persone si sono date appuntamento presso il parco della Pace della città, fra vecchi sopravvissuti alla bomba atomica e i rappresentanti di ottanta nazioni. Prima della funzione vera e propria, un minuto di silenzio per ricordare l’attimo esatto in cui l’ordigno nucleare – il 6 agosto 1945 – venne sganciato uccidendo 140mila persone.
Questione di atomi
Ma come funziona una bomba atomica e qual è lo stato attuale relativo agli arsenali atomici? La bomba atomica si basa su un processo fisico di fissione nucleare. Significa che un atomo di un certo peso viene “degradato” a elementi più leggeri, liberando grandi quantitativi di energia. Gli atomi più gettonati sono l’uranio 235 e il plutonio 239. Sono in realtà degli isotopi, ossia atomi con un numero preciso di neutroni. E sono proprio i neutroni, particelle neutre del cuore della materia, a colpire un isotopo liberando da due a quattro neutroni. Si innesca così una reazione a catena con grande produzione di energia. Il problema delle radiazioni non riguarda solo gli armamenti ma anche le centrali nucleari. A Chernobyl, per esempio, si ebbe una sovrapproduzione di Xeno 135 (un altro isotopo), che impedì agli esperti di governare la fissione.
Alle origine della bomba atomica
La prima bomba atomica risale al 1942, e fu frutto di un’applicazione della legge di Einstein, secondo la quale la massa poteva trasformarsi in energia, se soggetta a determinati fenomeni fisici. Little Boy – questo il nomignolo affibbiato alla bomba che distrusse Hiroshima – venne realizzata puntando sulle potenzialità dell’uranio. Finì la guerra ma non la corsa agli armamenti nucleari. Dopo gli Usa arrivarono a fabbricare la bomba atomica anche gli inglesi, i francesi, i cinesi e i russi. E in tempi recenti Israele, India, Pakistan e Corea del Nord.
E oggi? Il numero totale di testate nucleari è un mistero. Non esistono dati ufficiali, ma solo ufficiosi, per fughe di notizie o analisi geopolitiche. Una stima generale parla di 65mila testate nucleari attive nel 1985; scese a 17.300 nel 2012. La situazione è tutt’altro che trasparente. La più potente bomba nucleare è la Zar, approntata negli anni Sessanta e con un potere 3125 volte maggiore di Little Boy.
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