Oggi vi parlerò di uno dei posti più belli e incantati di Roma: la Valle dei Platani.
Nonostante sia situata in Villa Borghese, una delle dimore più importanti di Roma, è veramente poco conosciuta perché poco pubblicizzata e, inoltre, anche se qualcuno vi si imbattesse per pura casualità, non è indicata da nessun cartello che la identifichi come sito d’importanza storico-naturalistica. È possibile arrivarci accedendo dall’ingresso della villa che permette di giungere al Bioparco e ve la ritroverete proprio di fronte in tutta la sua bellezza. La valle non è molto ampia e si può girare completamente nel giro di un’ora e mezza al massimo, grazie a un sentiero che la attraversa e vi permette di ammirare platani con più di 100 anni, con diametri del tronco così imponenti da non poter coprire la circonferenza con quattro braccia. Le chiome sono maestose, con foglie di un verde intenso che fanno da cornice al rilassante frusciare al vento.
È un posto magico dove potersi godere la natura, nel pieno centro cittadino!
I platani di questa valle sono stati piantati intorno al 17° secolo su ordine del Cardinal Scipione Caffarelli Borghese e, in passato, costituivano un vero e proprio bosco. Oggi ne sono rimasti molti di meno, ma nonostante i loro 400 anni ci fanno capire quale bellezza potesse avere quel luogo in passato e costituiscono ancora un ecosistema efficiente per molti uccelli, mammiferi e insetti.
Il platano presente a Roma e in altre città italiane (Platanus x acerifolia) è un albero caducifoglie facente parte della famiglia delle Platanacee ed è il risultato di un’ibridazione fra due specie: il Platanus occidentalis L. presente in America settentrionale, e il Platanus orientalis L. presente nel Sud-Est Europeo. Le due specie differiscono più che altro per la forma della foglia che si presenta lobata (da tre a cinque lobi) e di grandi dimensioni in entrambe le specie, ma nel platano americano i lobi sono molto meno “incisi” rispetto al platano Europeo. Il primo ibrido fu individuato intorno al 1600 in Spagna, in una zona in cui erano state piantate vicine le due specie.
È un albero monoico (presenta fiori, sia maschili, sia femminili, ndr) di grandi dimensioni, che può raggiungere un’altezza massima di 30 metri, con fiori di piccole dimensioni che fioriscono in aprile e maggio, periodo in cui le strade dove sono presenti questi alberi si ricoprono di uno strato di piccoli ciuffi bronzei.
Le caratteristiche distintive di quest’albero, oltre la forma della foglia, sono senz’altro i suoi frutti e il tronco. I frutti, contenenti acheni, sono sferici e si raggruppano formando delle infruttescenze a grappolo facilmente distinguibili…sembrano grosse ciliegie pelose! Il tronco presenta, invece, una corteccia che nel corso degli anni tende a sfaldarsi lasciando sulla superficie delle caratteristiche chiazze chiare, mentre la corteccia che va a distaccarsi è di colore più scuro.
Il platano è oggi molto diffuso nelle nostre città per la sua resistenza allo smog, alle malattie, al caldo e al freddo; inoltre grazie al suo portamento maestoso può ombreggiare vaste aree e… dona all’occhio la sua parte.
Un accenno al ruolo antismog del platano. Un recente studio del servizio forestale degli Stati Uniti ha stabilito che a livello d’impatto sulla salute umana il verde urbano è più efficace del verde presente nelle aree rurali, a causa della sua vicinanza alla popolazione. La principale caratteristica di un albero capace di far fronte alle polveri sottili e allo smog risiede nelle foglie. In particolare esse devono essere di grandi dimensioni – proprio come il nostro platano – e provviste di una peluria sulla pagina inferiore. In questo modo migliaia di stomi catturano lo smog presente nell’aria, mentre il particolato fine rimarrà invece intrappolato nella peluria e in seguito dilavato dalle piogge.
A Roma è possibile ammirarlo quasi ovunque, ma la Valle dei Platani resta senza dubbio il luogo più bello dove goderseli in tutta la loro maestosità.
Buona visita!
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