L’ aquila di mare testa bianca (Haliaeetus leucocephalus) è
Ciò spiega anche gli investimenti e le attenzioni che il popolo d’oltreoceano ha dedicato negli anni ’70 per invertire una pericolosa tendenza che avrebbe portato questo rapace all’estinzione.
Il caso di New York
In tutti gli Stati Uniti l’ aquila di mare testa bianca, chiamata anche aquila calva, ha vissuto stagioni di alterne fortune.
Lo specchio di quello che è accaduto su scala nazionale ce lo restituisce la città di New York dove, tra il 1800 e l’inizio del 1900, erano presenti oltre 70 coppie di aquile calve che durante lo svernamento aumentavano a dismisura con centinaia di individui. Nel corso del secolo scorso, però, l’abbondanza di pesticidi e metalli pesanti nei corsi d’acqua e nella catena alimentare aveva inquinato così pesantemente la loro fonte di cibo (l’aquila calva è soprattutto una pescatrice) da compromettere la loro capacità di riprodursi, portando la specie sull’orlo dell’estinzione. Pensate che nel 1976 ne era rimasta una sola coppia.
Il grande ritorno
Oggi, grazie a una serie di provvedimenti di tutela e a un progetto di reintroduzione realizzato con aquile provenienti dall’Alaska, le coppie che frequentano le coste della Grande Mela sono quasi 200 e considerando che si tratta di individui fedeli, che vivono insieme anche per trent’anni, si può immaginare e sperare che questo numero possa crescere ancora.
Quindi, se andate a New York prestate attenzione, le aquile calve sono tornate, più numerose che nel secolo scorso e in inverno sono ancora più facili da osservare!
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