Bart è un giovane individuo maschio di Aquila del Bonelli (Aquila fasciata) nato a inizio anno. Al rapace, nell’ambito del progetto europeo LIFE ConRaSi (Conservazione Rapaci in Sicilia), era stato applicato un trasmettitore satellitare, al fine di controllare gli spostamenti.
Ed è stato proprio il Gps a salvare la vita a Bart, rimasto intrappolato in una cisterna.
Intrappolato in una cisterna
La storia di Bart ha avuto un lieto fine anche grazie al solerte intervento dei volontari del WWF.
Ad insospettire i volontari è stato lo stop degli spostamenti dell’aquila, solitamente molto attiva. Il primo timore è stato che il Gps avesse smesso di registrare i movimenti perché l’aquila era stata vittima dei cacciatori. Giunta sul posto, la squadra di soccorso ha capito cosa fosse realmente accaduto: Bart era finito in una cisterna di cemento armato vuota.
Nonostante fosse in buone condizioni, l’aquila Bart era impossibilitata ad uscire per via degli spuntoni di ferro posti all’imboccatura della cisterna. Rimosso l’ostacolo, Bart ha spiccato il volo, tornando libero.
45 coppie di aquila del Bonelli in Sicilia
La Sicilia è l’unica regione italiana ad annoverare una popolazione riproduttiva di Aquila del Bonelli. Sull’Isola, infatti, se ne contano circa 45 coppie.
Questa popolazione era stata ridotta a non più di una decina di coppie all’inizio degli anni ’90 a causa del bracconaggio e della perdita dell’habitat. Solo grazie all’istituzione di Riserve naturali e siti Natura 2000 la popolazione siciliana ha iniziato ad aumentare, seppur rimanendo pericolosamente vicina all’estinzione.
Nel corso dell’ultimo decennio, ai pericoli già noti si è aggiunto il saccheggio dei nidi, finalizzato a rifornire il mercato di uova e pulli della falconeria. Proprio per questo, dallo scorso anno il LIFE ConRaSi in Sicilia si è particolarmente concentrato nella complicata lotta contro il traffico dei giovani nati di questa specie.
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