È tornata a volare libera la giovane gru cenerina, che era stata colpita dai pallini dei bracconieri lo scorso mese di dicembre.
La liberazione dell’animale, come mostra questo video, è avvenuta in un’area speciale del Parco Regionale del Delta del Po, in Provincia di Ferrara, l’Oasi delle Anse Vallive di Porto (Bacino di Bando) ed è stata affidata alla gestione della Cooperativa Atlantide di Cervia.
A rendere possibile l’involo della gru cenerina sono state le cure fornite dal Centro di Recupero Animali selvatici (CRAS) WWF di Valpredina, situato nelle Prealpi bergamasche e specializzato nelle cure rivolte alla fauna selvatica ferita o in difficoltà. «La mano dell’uomo aveva ferito la gru, ma è stata ancora una mano dell’uomo che l’ha guarita e l’ha restituita alla sua libertà» ha detto Matteo Mauri, Responsabile del CRAS di Valpredina.
È dotata di un Gps
Prima di essere liberata, alla gru è stato applicato un dispositivo Gps che consentirà di monitorarne gli spostamenti, al fine di poter intervenire in maniera tempestiva in caso di necessità.
Ferita dai bracconieri a dicembre
L’animale liberato è un giovane individuo di sesso femminile, alto 120 centimetri e con un’apertura alare di oltre 2 metri.
La gru cenerina è una specie particolarmente protetta, compresa nell’Allegato I della Direttiva europea sugli uccelli; tuttavia, questo non aveva impedito al volatile di finire nel mirino dei bracconieri. La gru era stata trovata ferita da una fucilata, nel Comune di Dello nella bassa pianura bresciana, lo scorso dicembre.
«La gru presentava una vistosa ferita sul petto – ha spiegato Emanuela Marzoli, Guardia Ecologica Volontaria Ente Provincia di Brescia –. Quando è stata trovata in un fosso, era accovacciata in condizioni davvero critiche. Se non fosse stato per i tanti cittadini che si sono mobilitati, il raro volatile sarebbe probabilmente morto».
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