Dopo 17 mesi di cure ha potuto dispiegare le sue ali nei cieli siciliani un giovane individuo di Aquila del Bonelli (Aquila fasciata), liberato in provincia di Caltanissetta.
Colpita dai bracconieri
L’aquila era arrivata al Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica LIPU di Ficuzza del 2016, dopo essere stata colpita da un bracconiere. In un primo momento era parso che, data la gravità delle ferite, l’aquila non sarebbe più riuscita a volare. Grazie al successo degli interventi chirurgici e alla specifica riabilitazione in apposite voliere, entrambi eseguiti dal personale medico veterinario del Centro di Ficuzza specializzato in avifauna, il nobile rapace è tornato a vivere libero in natura.
8 aquile monitorate dal satellite
Prima di essere rilasciata, l’aquila è stata dotata di un anello di riconoscimento e di un trasmettitore satellitare GPS. Il dispositivo satellitare, che è stato applicato complessivamente a 8 individui della stessa specie, servirà per monitorare gli spostamenti e intervenire in caso di necessità.
Il progetto comunitario LIFE ConRaSi
Alle operazioni per la liberazione dell’aquila ha preso parte anche una squadra di esperti incaricati dal WWF Italia, capofila del progetto comunitario LIFE ConRaSi (Conservazione dei Rapaci in Sicilia); questo progetto, che è sostenuto finanziariamente dalla Commissione Europea, è promosso e coordinato dal WWF Italia e coinvolge attivamente la Regione Siciliana (Dipartimento Regionale Ambiente e Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale) e l’associazione spagnola GREFA. Il progetto interviene in Sicilia per migliorare lo stato di conservazione di tre specie di rapaci in pericolo: l’Aquila del Bonelli, il Lanario e il Capovaccaio.
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