L’Arcipelago Toscano conserva come in uno scrigno protetto dal mare una sorprendente biodiversità di insetti, rappresentata dai “coleotteri gioiello” dell’Arcipelago Toscano, i Coleotteri Buprestidae, caratterizzati da colorazioni metalliche e cangianti belli come pietre preziose.
La loro diversità è attribuita alla coevoluzione con la flora locale. Questi insetti svolgono un ruolo cruciale come impollinatori e degradatori della sostanza organica vegetale, fungendo anche da indicatori della qualità ambientale.
Un’importante ricerca su questi insetti è stata condotta in collaborazione tra la World Biodiversity Association (WBA), il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, il Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre, il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università Milano Bicocca e il National Biodiversity Future Center. Lo studio “The Buprestidae (Coleoptera, Buprestoidea) of the Tuscan Archipelago (Italy)” è stato pubblicato sulla rivista Biodiversity Data Journal. Tra gli autori, Leonardo Forbicioni, curatore del NAT_LAB di Forte Inglese.
L’importanza dell’Arcipelago come custode del patrimonio naturalistico nazionale
I risultati evidenziano che l’Arcipelago Toscano ospita circa un quarto di tutte le specie conosciute del gruppo a livello nazionale, molte delle quali sono inserite nelle liste rosse di protezione nazionali ed europee (IUCN).
Particolarmente significativa è la scoperta all’interno del Parco Nazionale di Eurythyrea quercus (Herbst, 1780), una specie a rischio di estinzione nota in Italia solo in poche località.
I dati, risultato di una scrupolosa revisione della letteratura e di una costante ricerca sul campo, supportati dalla partecipazione attiva della cittadinanza attraverso Citizen Science, sono ora accessibili al pubblico e a disposizione della comunità scientifica mondiale da questo link.
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