Finalmente anche in Italia diverse città si stanno organizzando per aumentare e migliorare il proprio patrimonio arboreo per dare vita a vere e proprie foreste urbane. Ciò accade anche nell’ottica di costruire sistemi più resilienti, in grado di affrontare meglio i cambiamenti climatici in corso e quelli, presumibilmente sempre più accentuati, che arriveranno.
Un forum internazionale per le foreste urbane
In questo percorso ecologico-funzionale la città metropolitana di Milano (ovvero il centro urbano e il suo hinterland, una superficie di 1575,65 km2, dove vive quasi la metà della popolazione lombarda pur essendo solo il 6% del territorio regionale) è sicuramente tra quelle più avanti a livello nazionale per qualità, quantità e stato di avanzamento dei progetti. Di questo si è parlato al “World Forum on Urban Forests”, andato in scena alla Triennale di Milano il 21 e 22 novembre. Un momento di incontro tra tecnici, amministratori e stakeholder in cui è stato fatto il punto sulle varie iniziative di forestazione urbana in corso nel mondo e in Italia, con un approfondito focus sulla situazione presente e futura del capoluogo meneghino. Ne è emerso un quadro incoraggiante: la metropoli lombarda sta puntando con decisione a diventare una città sempre più verde, dove tra verde pensile (tetti e muri verdi) e fasce boscate, si intendono realizzare una serie di vere e proprie infrastrutture vegetali attorno e dentro la città, in grado di svolgere numerose funzioni e di aumentare la bellezza del paesaggio urbano e periurbano.
A Milano 3 milioni di nuovi alberi
Miglioramento della qualità dell’aria, abbattimento di polveri e rumori, aumento della biodiversità ma soprattutto mitigazione climatica e delle famose “isole di calore” sono alcuni dei principali servizi ecosistemici che questo nuovo ed aumentato sistema di aree verdi sarà in grado di svolgere. Infatti, grazie ad una serie di progetti svolti per lo più secondo una logica integrata di sistema e in gran parte ricadenti nel più ampio programma di riforestazione urbana del comprensorio milanese denominato ForestaMI, si prevede la piantumazione di 600.000 nuove alberature entro 10 anni e almeno 3 milioni entro il fatidico 2030, data di riferimento del Piano Europeo per la lotta ai cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile.
Un progetto che peraltro è già cominciato da alcuni decenni, grazie ad iniziative di soggetti come Italia Nostra (Bosco in città) o dei Parchi regionali Nord e Sud Milano, oltre che a varie iniziative di ERSAF (Ente Regionale per le Foreste) e del Comune di Milano che, anche approfittando di una serie di interventi di mitigazione ambientale (per esempio quelli collegati alla realizzazione della nuova Tangenziale Esterna Est Milano-TEEM), solo l’anno scorso ha portato alla piantumazione di 84.563 nuovi alberi.
Il buon esempio è contagioso
Iniziative importanti che cominciano anche ad essere imitate da un numero crescente di città. Siracusa, per esempio, ha avviato un programma di impianto di oltre 1.000 piantine di leccio nel centro cittadino, per lo sviluppo del nascente Bosco delle Troiana. Sono progetti che fanno ben sperare per l’immediato futuro e che potremmo sintetizzare con una battuta ad hoc per cinemaniaci ecologisti: “quando il gioco si fa duro, gli alberi cominciano a giocare”.
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