Il titolo che avete appena letto potrebbe sembrare una semplice boutade, di quelle che i giornali usano spesso per catturare l’attenzione. Invece è la tesi di un accademico divenuto celebre nel mondo per i suoi studi sulla sensibilità delle piante. All’Università di Firenze il professor Stefano Mancuso ha creato l’International Laboratory of Plant Neurobiology (LINV), il primo laboratorio al mondo di neurobiologia vegetale.
Secondo Mancuso le piante non solo sono intelligenti, ma addirittura lo sono più degli animali. Molti organismi vegetali, infatti, possiedono un corredo genetico più ricco perfino del nostro.
Ospite a Orticolario, manifestazione dedicata al mondo dei giardini svoltasi a Villa Erba di Cernobbio, sul lago di Como, alcuni giorni fa, il professor Mancuso ha incantato un pubblico numeroso e attento esponendo le sue teorie rivoluzionare sul mondo verde. «Se l’intelligenza è la capacità di risolvere i problemi», ha spiegato, «sicuramente i vegetali sono organismi intelligenti, tanto più che a differenza nostra hanno imparato a trovare le soluzioni restando fermi nello stesso posto». Non solo, le piante possiedono anche un’altissima capacità sensitiva e di relazione.
Il problema, sostiene Mancuso, è che i vegetali sono intelligenti in modo differente dagli uomini e noi fatichiamo a considerarli organismi sofisticati, complessi ed evoluti.
Se esaminiamo la vita sulla Terra in cifre scopriamo che il 97,3% della materia vivente è composta dal regno vegetale; 2,7% è la percentuale del regno animale nella sua globalità, mentre la specie homo sapiens rappresenta soltanto lo 0,01 per cento dell’intera biomassa. Tuttavia oggi da sola la nostra specie è in grado di mettere in crisi il 99,99% dei viventi sul nostro pianeta.
Anche attorno a questo tema, però, il professor Mancuso esce dal coro e non esita a definire presuntuoso l’uomo nel suo delirio di onnipotenza. «Crediamo addirittura di poter distruggere il pianeta», ha spiegato durante la sua conferenza, «in realtà la vita sulla Terra sopravvivrà alla nostra estinzione». E con essa con ogni probabilità proseguiranno la loro avventura molti organismi vegetali.
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