Il sito archeologico delle Linee di Nazca, a 400 chilometri dalla capitale del Perù Lima, è stato irrimediabilmente danneggiato da un camion. Il motivo dell’incidente potrebbe quasi far sorridere, se a farne le spese non fosse stato uno dei siti UNESCO più famosi del Pianeta. Stando alle prime ricostruzioni il conducente del mezzo, Jainer Jesus Flores Vigo, 40 anni, avrebbe ignorato i cartelli che impongono il divieto di attraversamento del sito archeologico e si sarebbe avventurato per un centinaio di metri nel deserto finendo per attraversare parte delle preziose Linee di Nazca. Tutto per evitare il pagamento di un pedaggio stradale.
Più sorveglianza
Quando il camionista è stato tratto in arresto, il danno era ormai fatto: accanto ai famosi disegni sono rimasti i solchi delle ruote del camion. Una rovina immensa, come documentato anche dall’immagine del Ministro delle Cultura del Perù postata su Twitter. L’incidente ha puntato di nuovo i riflettori sulla sicurezza del sito, che si estende su una superficie di 450 chilometri quadrati: maggiori controlli sono necessari per impedirne l’accesso, ha sottolineato portavoce del Ministero della Cultura.
Il precedente
Non è la prima volta che il sito archeologico delle Linee di Nazca viene danneggiato. Il precedente risale al 2014: in quell’occasione, alcuni attivisti di Greenpeace rovinarono il celebre disegno del colibrì con le loro impronte dopo essersi introdotti all’interno del sito protetto per posizionare uno striscione di protesta.
Geoglifi ricchi di mistero
Nominato sito UNESCO nel 1994, il complesso di Nazca conta 13.000 linee che vanno a formare più di 800 disegni. La loro storia ricca di mistero è stata spesso al centro di speculazioni: secondo alcuni, le immense figure visibili anche dal cielo sarebbero opera degli extraterrestri.
La funzione delle linee, tuttavia, appare ormai chiara: i geoglifi sarebbero stati realizzati dalla popolazione Nazca durante il periodo di massimo splendore della civiltà, tra il 300 a.C. ed il 500 d.C., e sarebbero serviti per scopi rituali.
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