Le otto tigri protagoniste dell’incidente che lo scorso mese di luglio è costato alla vita al domatore Ettore Weber saranno separate e vendute all’estero.
«Oltre a questo già scoraggiante evento, gli otto animali sono stati divisi in due gruppi da quattro. Questa è una soluzione che si ripercuote ulteriormente sulle tigri» spiega la Lav.
Al momento, tuttavia, non sono state fornite ulteriori informazioni sulla sorte delle otto tigri: non si sa esattamente a chi saranno cedute e per quali scopi.
Nessuna struttura riabilitativa
L’associazione animalista – assieme all’organizzazione olandese AAP, Animal Advocacy and Protection – aveva proposto che gli otto felini fossero trasferiti presso la struttura Primadomus, centro specializzato in Spagna, vicino ad Alicante, dove avrebbero potuto vivere in spazi adeguati.
«Ci siamo anche proposti di far fronte a tutte le spese, sia per il trasferimento, sia per il mantenimento a vita degli animali – spiega la Lav –. Solo qui le tigri avrebbero potuto vivere non sfruttate da alcun essere umano e finalmente libere da una vita di umiliazioni e di ridicolizzazioni quotidiane».
Stop da subito agli animali al circo
La vicenda delle otto tigri coinvolte nell’incidente mortale ha riacceso il dibattito sulla necessità della presenza di animali sotto ai tendoni dei circhi.
L’Italia è uno dei pochi Stati europei che ancora non si è dotato di una normativa in merito. «Proprio per questo chiediamo al nuovo Governo, al neo-incaricato Ministro Dario Franceschini e al Senato di procedere in maniera urgente con l’approvazione della Legge Delega e del relativo Decreto Legislativo per la completa dismissione degli animali dai circhi» conclude la Lega Anti Vivisezione.
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