La carne di maiale è la varietà più consumata in Italia. Ma quanti di noi sono realmente consapevoli di cosa patiscono i suini negli allevamenti intensivi prima di venire macellati e finire sulle nostre tavole?
Il video shock, girato dalla Lega Anti Vivisezione, mostra la vita dei suini negli allevamenti intensivi della Lombardia. Girate tra il giugno 2015 e il gennaio 2016, le immagini del documentario dal titolo “Le cruente abitudini negli allevamenti di maiali” (disponibile su richiesta) mostrano condizioni deplorevoli, eppure tutelate della legge italiana.
Gabbie anguste, cuccioli separati dalla madre a poche ore della nascita, sporcizia e metodi brutali. Tutte pratiche che la legge italiana in materia non condanna, anzi accetta.
Come nel caso della pratica della castrazione dei suinetti, operazione eseguita senza alcuna supervisione veterinaria e senza curarsi delle sofferenze inflitte ai cuccioli.
La castrazione chirurgica dei suini, che in Italia interessa la totalità degli individui maschi destinati alla macellazione, viene effettuata esclusivamente a fini alimentari per far perdere alla carne in cottura il sapore acre – il cosiddetto odore di verro – causato dall’accumulo nel grasso dei suini maschi che hanno raggiunto la pubertà di due sostanze: l’androstenone e lo scatolo.
I suinetti, entro i primi giorni di vita, vengono presi per le zampe anteriori, mutilati senza anestesia e senza le adeguate cure mediche e rigettati nei box. I filmati della Lav hanno mostrato, inoltre, che gli scarti di questa impietosa operazione vengono poi dati come cibo agli animali stessi.
Non solo: anche il taglio della coda e la rimozione dei denti da latte sono operazioni che negli allevamenti vengono fatte in maniera sbrigativa, causando sofferenza fisica e stress ai suini.
Il giro d’affari in Italia
Dei quasi 250 milioni di maiali macellati ogni anno in Europa, la gran parte di questi è allevata con pratiche intensive, basti pensare che il 77,9% dei maiali macellati proviene da allevamenti con più di 400 animali. Secondo il Censimento Agricoltura ISTAT, nel 2010 in Italia erano presenti più di 26.000 allevamenti di suini, con il 77% di questi allevati in stabilimenti con più di 2000 animali.
Più della metà di questi enormi allevamenti si trova in Lombardia, mentre oltre l’84% dell’intera popolazione suina si concentra tra le regioni della Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto.
Le condizioni in Europa
Il documentario è stato presentato nel corso di un incontro dell’Intergruppo UE per il benessere e la protezione degli animali.
A livello comunitario, infatti, qualcosa sta cambiando: nel 2009 la FVE, Federazione Europea dei Veterinari, si è dichiarata ufficialmente contraria alla pratica della castrazione chirurgica dei suini e a favore dell’adozione dell’immunovaccino, presentando una richiesta ufficiale per fermare il prima possibile questa pratica. Mozione alla quale, però, la delegazione italiana dei veterinari non ha aderito.
Nonostante in Europa il numero di suini castrati sia calato sensibilmente, raggiungendo il 67%, la castrazione chirurgica continua ad essere il metodo più adottato nell’UE.
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