Dopo due titoli di narrativa – La vita agra e La speculazione edilizia – vorrei proseguire questo viaggio fra le letture che hanno acceso e vivificato la mia attenzione verso la natura e l’ecologia con un libro totalmente differente: Il mondo della palude di Fulco Pratesi.
Fu edito nel 1981 da Rizzoli e qualche copia si trova ancora facilmente sia online sia sulle bancarelle dei libri usati. Mi fu regalato da un amico in occasione dei miei vent’anni. Rimasi abbastanza sorpreso perché all’epoca non nutrivo ancora un interesse particolare nei confronti di questi temi. In ogni caso cominciai a sfogliarlo e fui rapito all’istante dalla bellezza delle illustrazioni.
Pratesi, oltre che fondatore del Wwf Italia, giornalista e scrittore, è anche un abilissimo disegnatore. Gli acquerelli che animano Il mondo della palude sono semplicemente meravigliosi: pagina dopo pagina appaiono il tarabuso, la sgarza ciuffetto, il gobbo rugginoso, il pettazzurro e tanti altri colorati animali. Nomi che allora neppure conoscevo. Eppure sortirono un effetto straordinario. Se proprio devo individuare l’attimo in cui in me si è destata una nuova coscienza, indicherei la prima lettura di questo libro.
Dopo di allora sono cominciate le osservazioni degli uccelli, i primi viaggi naturalistici, il lavoro presso il Wwf e il Fondo Ambiente Italiano, la collaborazione con La Rivista della Natura, quando ancora si chiamava Parchi e Riserve, gli articoli di giornale e i libri dedicati alle questioni ambientali. Insomma, la mia vita.
Il mondo della palude è un libro intriso di candore, già nel titolo. Le specie animali e vegetali che popolano le zone umide sono presentate con disegni originali e brevi ma incisivi testi. Eccone un esempio: «La grande laguna aperta, ove l’occhio si perde e l’orizzonte scompare, è il regno del grande fenicottero rosa. La vista di uno stormo di questi uccelli dalle ali di fiamma (questo significa il loro nome in greco) è uno dei più suggestivi spettacoli che le lagune salate riservano a chi le ama».
Nell’introduzione, l’autore scrive: «Per molti, spero, questo libro costituirà una sorpresa: per altri una piacevole riscoperta. Per tutti (e questo è lo scopo principale) un invito. A scoprire, ad amare, a proteggere la palude». Sono tra quelli che accolsero l’invito. E sarebbe bello che dopo quasi quarant’anni dalla sua pubblicazione Il mondo della palude potesse continuare a fare proseliti.
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