Parrebbe la trama di un fumetto di Dylan Dog o di un racconto di Stephen King. Eppure il soprannome rende molto bene la situazione che sta contraddistinguendo in questi ultimi tempi Chicago e i suoi dintorni: coyote zombie. Si tratta di canidi che stanno soffrendo di una grave malattia, la scabbia canina, detta anche rogna sarcoptica. Provoca perdita di pelo, difetti visivi, ulcere, prurito. E se non curata può condurre alla morte. Gli animali vengono spesso scambiati per cani randagi o semplicemente esemplari malnutriti. Tuttavia le forze dell’ordine della città statunitense lanciano l’allarme: potrebbe esserci un’epidemia in corso che potrebbe interessare anche gli animali domestici e addirittura l’uomo. Motivo per cui sono stati diffusi dei bollettini per dire di muoversi con cautela e di non lasciare in giro la spazzatura.
Le cause della malattia
I coyote zombie sono stati colpiti da un agente eziologico ben preciso: il Sarcoptes scabiei. È un acaro che si annida negli strati cutanei più superficiali, per poi conquistare ogni angolo del corpo dell’animale se non viene opportunamente trattato. Il ciclo biologico del parassita è di tre settimane, ma la malattia è molto contagiosa. L’uomo ne è colpito solo se viene a stretto contatto con l’animale. Ora bisogna capire in che modo risolvere il problema. Perché se da una parte si mira alla salvaguardia delle persone, è altrettanto urgente comprendere la strategia per cercare di debellare l’epidemia dei coyote. Anche se non sarà facile. Per una buona guarigione, infatti, ogni esemplare dovrebbe essere sottoposto a bagni settimanali a base di shampoo acaricidi, per almeno un mese. La stampa parla di coyote zombie perché gli animali comparsi in vari punti della città, si aggirano barcollando, smagriti e con ampie aree del corpo senza pelo. Se ne vedono più del solito per i problemi oculari che caratterizzano il morbo: preferiscono andare in cerca di cibo durante il giorno, contro quelle che sono le loro tradizionali abitudini notturne.
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